Caldo e siccità mettono in ginocchio l’agricoltura siciliana
SICILIA- Non c’è pace per l’agricoltura siciliana. La siccità continua e si aggiunge anche il gran caldo e il vento di scirocco.
Temperature estive ma l’agricoltura siciliana, « sta vivendo ore drammatiche, in un quadro nettamente peggiorato a causa delle temperature anomale registrate nell’ultima settimana, e al vento di Scirocco, che ha portato sabbia rossa desertica, deleteria per tutti gli alberi da frutto perché può danneggiarne la fioritura, dunque la futura produzione». Il grido di allarme è di Ignazio Gibiino, vicepresidente di Coldiretti Sicilia, che rilancia così l’allerta siccità, «oggi altissima, visto che continua a non piovere e i seminativi – dopo la boccata d’ossigeno di febbraio, quando le poche precipitazioni hanno rinverdito un po’ i campi – stanno rapidamente cambiando aspetto, virando al giallo, senza acqua nel terreno, come se fossimo già a inizio estate».
Per Gibiino, «il peggio deve ancora arrivare, perché nelle prossime due settimane continuerà a non piovere, e la risorsa idrica dei nostri bacini, già al palo, andrà a ridursi sempre di più. Per questo, ci aspettiamo altri provvedimenti immediati dal governo regionale, in deroga ai normali iter burocratici, come la realizzazione di nuovi pozzi o l’allacciamento diretto ai fiumi. Altrimenti dovremo rassegnarci a ingenti perdite di produzione e per il comparto sarà la fine. Il tutto, nella speranza che non si verifichi quanto accaduto a maggio 2023, quando, dopo un lungo periodo siccitoso, le intense piogge compromisero interi raccolti».