Crisi idrica, Ati dispone manutenzione pozzi Grattavoli per avere 50 litri al secondo in più a Sciacca e nei Comuni costieri

SCIACCA. Nella riunione del consiglio direttivo dell’Ati, l’Assemblea territoriale idrica di Agrigento, si è discusso delle misure di riduzione da parte di Siciliacque che ha costretto Aica è stata costretta a diminuire l’erogazione alle utenze. Riesaminate le misure già preventivate per mitigare l’impatto della crisi idrica, a breve e a medio termine.

Si tratta di un piano di interventi finalizzati all’efficientamento e al potenziamento delle fonti di approvvigionamento idrico e delle relative condotte di adduzione, già trasmesso nel febbraio scorso al Dipartimento regionale Acque e Rifiuti, per un importo complessivo di 77.500.000 euro dal Fondo di sviluppo e coesione 2021 – 2027.

Tra gli interventi da realizzare a breve termine c’è la manutenzione straordinaria del pozzo P3 del campo pozzi Grattavoli di Sciacca, che consentirebbe di disporre di circa 50 l/s di acqua da immettere nell’acquedotto Favara di Burgio e servizio di Sciacca e dei Comuni della fascia costiera. Dette risorse idriche si aggiungerebbero a quelle da emungere dal pozzo in corso di realizzazione da parte di Siciliacque a Caltabellotta, stimate in 75 l/s, e da immettere nell’acquedotto stesso. Previsto, inoltre, l’intervento di messa in esercizio dei pozzi esistenti in contrada Rocca di Trono a servizio di Lucca Sicula, che contribuirebbero ad alimentare il Comune stesso e di ridurre la portata prelevata dall’acquedotto Favara di Burgio di 8 l/s.

Il presidente dell’Ati, Domenico Gueli, a consuntivo del confronto, afferma: “Il Consiglio Direttivo, in attesa della realizzazione degli interventi previsti, avvierà una campagna di sensibilizzazione degli utenti verso un utilizzo oculato della risorsa idrica. Inoltre, poiché gli eventi di crisi idrica ricorrono e ricorreranno con maggiore frequenza, il Consiglio Direttivo solleciterà alla Regione Sicilia, anche tramite interlocuzioni con l’Assessore al ramo, non solo il finanziamento degli interventi previsti, ma anche di dotare l’Ambito territoriale ottimale agrigentino, la cui popolazione è insediata in gran parte lungo la fascia costiera, di impianti di dissalazione da utilizzare prevalentemente nei casi di emergenza”.

Giuseppe Recca