Terme, a Sciacca e Acireale cauto ottimismo
SCIACCA. Ci vogliono almeno un centinaio di milioni di euro per recuperare gli impianti termali di Sciacca e Acireale. Una cifra al momento approssimativa che filtra dalla riunione convocata a Palazzo d’Orléans dal Presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, impegnato in prima persona nella gestione di un tema delicato come le terme regionali chiuse da anni e in stato di degrado.
Il governatore ha incontrato i componenti del dipartimento tecnico regionale che erano stati incaricati di effettuare i sopralluoghi nelle strutture di Sciacca e Acireale e di predisporre un piano degli interventi necessari al recupero e alla manutenzione. Un impegno annunciato venerdi scorso ad Agrigento in occasione della festa per i 79 anni del nostro giornale: “Per riaprire le terme mi giocherò la pelle” aveva detto, mostrando una determinazione che alla comunità di Sciacca, delusa per le tante promesse non mantenute nel passato, ha destato una buona impressione.
La presidenza non ha fornito cifre ufficiali, ma pare che siano necessari (quantificazione al momento orientativa) almeno 100 milioni di euro per rimettere in piedi le strutture. Schifani appare pienamente soddisfatto di avere fatto questo passo in avanti e di avere superato le prime perplessità che c’erano, soprattutto a Sciacca dove nel corso di questi nove anni di chiusura ci sono state due manifestazioni di protesta e tanti impegni che non si sono concretizzati da parte del governo regionale che delle terme è proprietario.
I successivi passaggi previsti nel programma del governo regionale prevedono un bando pubblico per individuare i partner privati in grado di assicurare un piano industriale che generi un impatto economico e sociale positivo. Schifani pensa inoltre a recuperare le terme regionali siciliane per attrarre nell’Isola flussi turistici anche nel periodo invernale. Entro maggio, inoltre, si dovrebbe concludere la fase di liquidazione delle due società, grazie allo stanziamento di 4,3 milioni di euro previsto dalla legge regionale 25 del 21 novembre 2023, che consente di estinguere i debiti erariali e passare così alla chiusura definitiva delle Spa di Sciacca e Acireale. Nelle due città in questi giorni c’è un clima di cauto ottimismo rispetto agli impegni assunti da Schifani, ma a Sciacca sia il sindaco che il comitato civico chiedono di poter partecipare ai tavoli tecnici che saranno convocati nelle prossime settimane.
Giuseppe Recca
da LA SICILIA