Domani la presentazione del libro “La storia sbagliata”. Sulle Terme, per evitare tante mistificazioni che in molti ancora oggi tentano di imporre
SCIACCA- “La storia sbagliata” è il titolo di un libro-memoria per tracciare un percorso lungo il quale si è snodata la questione delle Terme di Sciacca. Da nove anni chiusa per decisione del governatore Rosario Crocetta, la realtà termale saccense vive un degrado del quale la responsabilità è una cosa astratta. Eppure si tratta di beni pubblici, demaniali, beni della Regione.
Il libro sarà presentato alle ore 18:30 di domani 2 marzo nella sala delle feste del Circolo Garibaldi a Sciacca.
Il libro-memoria traccia il percorso della realtà termale dalla realizzazione alla sua agonia. Momenti altalenanti in cui a periodi floridi e di sviluppo si affiancano quelli brutti, pieni di fatti e misfatti. Una conversazione tra il giornalista Filippo Cardinale, direttore del Corrieredisciacca, e l’ex direttore dell’Azienda delle Terme, Alfredo Ambrosetti. E poi tanti articoli a firma di Filippo Cardinale che descrivono bene gli errori compiuti dalla politica e dalla dirigenza regionale.
Errori madornali che il Corrieredisciacca, ha messo in evidenza, come profeta. “Avrei preferito sbagliarmi”, chiosa Filippo Cardinale, “ma purtroppo ciò che ho anticipato e scritto si è verificato puntualmente.
La stesura de “La storia sbagliata” ha come fine di “fermare la memoria di tutto quello che è successo alle Terme di Sciacca dagli anni ottanta ai tempi attuali. Una esigenza spinta dal non disperdere la memoria delle cose che nel tempo sono state realizzate, ma anche e soprattutto per fare un’operazione di verità, considerato che le bufale – oggi si chiamano fake news – costruite intorno a questa vicenda per malafede, per stupidità, poca conoscenza o per inadeguatezza culturale, hanno sempre avuto lo scopo di sminuire l’impegno di quanti invece in tanti anni hanno contribuito a fare dell’Azienda delle Terme di Sciacca una realtà economica importantissima non solo per la Città e per la Provincia ma per l’intera Regione”, spiega Filippo Cardinale. Un libro contro “l’impegno a rimuovere, sempre e con ogni mezzo, il silenzio che, per ignavia o per precisa volontà, si è tentato di far scendere sulla vicenda ed a rimarcare gli errori, le sviste, gli abbagli e spesso anche le illegittimità, che sono stati compiuti e reiterati”.
Un libro “utile- dice Alfredo Ambrosetti- soprattutto per evitare che sulla storia dell’Azienda delle Terme si sovrapponessero alla realtà fattuale notizie ed informazioni sbagliate, specialmente nell’era dei social dove branchi di leoni da tastiera passano gran parte del loro tempo a deridere, denigrare e insultare pur non avendo alcuna conoscenza delle cose delle quali blaterano. Buona perché era necessario impedire che su tutto scendesse l’oblio di una damnatio memoriae, e non venissero dimenticati tutti coloro che, secondo il precetto costituzionale, hanno operato da organi, funzionari e dipendenti pubblici con onestà, dignità ed onore”.
“Una memoria giusta per ricordarsi di chi si è opposto da subito allo scempio che era prevedibile sarebbe seguito alla privatizzazione: le buone battaglie infatti devono essere comunque combattute, anche se si è in pochi o addirittura soli, perché ne resti testimonianza”, chiosa Ambrosetti. “Se fosse rimasta in piedi l’Azienda Autonoma delle Terme di Sciacca e per questa fosse stata spesa la metà dei soldi sprecati per la società per azioni, oggi la storia sarebbe stata diversa, l’Azienda esisterebbe ancora, le sue strutture sarebbero ancora ben tenute ed operative, i suoi dipendenti ancora lì, il bacino termale ed i suoi beni tutelati, la sua immagine ancora integra”.
“Di sicuro- continua Ambrosetti- abbiamo la prova provata di quel che invece è successo e cioè il contrario, ossia che la pseudo-privatizzazione e la successiva gestione pseudo-privatistica della società sono costati tanti, molti milioni di euro, provocando i danni strutturali, alcuni irreversibili, che oggi vediamo, oltre alla distruzione dell’immagine che faticosamente l’Azienda aveva costruito in tanti anni di impegno di tante persone. Per questo abbiamo deciso di intitolare queste poche riflessioni “Una storia sbagliata”, appunto perché si è sbagliato tutto quello che era possibile sbagliare”.
Il libro fa luce sulla storia delle Terme di Sciacca “per evitare le tante mistificazioni che in molti hanno tentato, ed ancora oggi miseramente tentano, di far passare come storia vera; abbiamo invece voluto applicare il principio evangelico dell’Apostolo Giovanni “Conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi“.