SCIACCA- “La situazione del sistema sanitario del nostro comprensorio è in grande sofferenza per un reale rischio di depotenziamento dell’ospedale DEA di I livello “Giovanni Paolo II” . E’ l’inizio della nota di Cittadinanzattiva che fa la sintesi nella relazione annuale, a firma dei responsabili Calogera Piazza e Calogero Cantone
“Anche il territorio manca di servizi sufficienti, le liste di attesa per visite ed esami sono bloccati e troppi cittadini devono mettere mano alla tasca per potersi curare. Chi non può pagarsi le visite private spesso va in acuzie ingolfando il pronto soccorso, dove la permanenza dei pazienti è estenuante anche perchè si ha difficoltà a ricoverare nei reparti per mancanza di letti e personale”, annota Cittadinanzattiva che ha tentato “più volte di sollecitare la dirigenza ASP, ma con pochissimi risultati”, anzi, “abbiamo anzi visto peggiorare la situazione poiché, il già insufficiente personale medico, veniva utilizzato anche in altri nosocomi tanto che alcuni reparti a tutt’oggi non riescono ad assicurare neanche le urgenze che vengono smistate in altre provincie”.
“Il paradosso di tutta questa situazione è che nonostante abbiamo due ospedali non si riesce a soddisfare le esigenze della popolazione che troppo spesso è costretta, per curarsi a spostarsi in nosocomi della regione o anche verso ospedali del nord”, aggiunge Cittadinanzattiva che suggerisce che per “avere qualche miglioramento si dovrebbero bandire alcuni concorsi anche espletarli e cercare di assumere personale con contratti a tempo determinato che invoglino i sanitari, che sappiamo, sono pochi, ad accettarli. Ma non ci sembra che si stia attuando tale politica licenziandola con la scusa che, nonostante che cercano non trovano”.
“Il nostro Movimento con la rete dei TDM, che da anni opera in questi distretti, cercando di difendere i diritti del malato, si trova in grande difficoltà perché non riesce, nonostante i tanti sforzi, a ottenere il rispetto del diritto salute sancito dalla nostra Costituzione. Questa situazione di stallo dovuta anche alla pesante ingerenza politica sulle decisioni strategiche che più che mirare al miglioramento dei servizi preferisce accarezzare consensi elettorali, ha indotto il comitato sanità, ma anche i sindaci del comprensorio ad organizzare un’importante manifestazione di protesta che si è svolta nella mattinata del 10 novembre nel centro storico della città e che, nonostante era un giorno feriale, ha visto la partecipazione di tutti i sindaci del distretto, ma anche di fuori distretto numerosi studenti associazioni, movimenti sindacati e anche, il clero, in migliaia sono scesi in piazza , con striscioni per protestare e difendere il proprio diritto alla salute”.
Poi, Cittadinanzattiva lancia una frecciata: “Riteniamo che il Covid sia stato utilizzato anche come strumento per smantellare la sanità pubblica nel nostro distretto e in particolare la funzionalità dell’ospedale di Sciacca che dovrebbe essere soprattutto un presidio di emergenza urgenza e che, con il rango di stroke unit, dovrebbe garantire ai cittadini di un vasto territorio salute e sicurezza in particolare nelle situazioni di urgenza”.
Cittadinanzattiva auspica che “il governo regionale cambi rotta e affronti la problematica “sanità” tenendo conto dei reali bisogni dei cittadini senza fare sperpero di denaro pubblico per servizi che nulla a hanno a vedere con i reali bisogni dell’utenza e cercando di non anteporre interessi di parte agli interessi generali”.