I contributi di “Sport e Salute”, premiata la meritocrazia
Sorridono pallavolo, tennis, basket, scherma, nuoto e arrampicata, meno il mondo del calcio o il tiro al volo. Il cda di “Sport e Salute” ha approvato la ripartizione dei contributi pubblici ordinari agli organismi sportivi che a fronte di un aumento della cifra complessiva – 315,7 i milioni distribuiti, quasi 20 in più (+6,7%) rispetto al 2023 – non hanno premiato tutti, dato che la suddivisione è stata legata ai nuovi principi considerati: meritocrazia, innovazione e trasparenza. Quest’ultimo, in particolare, rappresenta una piccola rivoluzione, con la volontà di anticipare a febbraio la comunicazione dei criteri su cui le federazioni saranno valutate per il prossimo anno.
Il principio più importante resta però la meritocrazia, perché per la prima volta nella storia c’è anche il segno “me no” rispetto al passato, venendo meno quel principio di solidarietà per cui gli organismi sportivi riuscivano almeno ad andare in pari rispetto alla stagione precedente. Insomma, il concetto è «chi fa bene viene premiato».
Per questo tra le federazioni che hanno ricevuto di più rispetto al passato ci sono atletica, pallavolo, tennis, basket, arrampicata e scherma. In cifre, quella maggiore va al calcio (35,8 milioni, -1,04%), poi volley (16,5, +13,37%), atletica (15,15, +16,78%), nuoto (14,78, +10,25%), sport invernali (12,66, +9,57%), tennis (12,2, +12,22%), basket (10,2, +7,76%).
In particolare la Fipav, la seconda federazione con il contributo più alto, tramite il suo presidente, Giuseppe Manfredi, esprime soddisfazione: «Gratificante sapere che l’impegno profuso venga apprezzato da chi ci governa». E Stefano Mei (Fidal) aggiunge: «eFlice che sia stato riconosciuto lo straordinario momento dell’atletica italiana».
Soddisfazione anche in casa scherma, con le parole del presidente, Paolo Azzi: «Riconosciuto il merito di aver implementato l’attività esaltando in pieno il contenuto del nuovo comma dell’art. 33 della Costituzione». Tra le federazioni con il segno “meno” ri – spetto allo scorso anno c’è la Figc, che resta comunque la federazione con il contributo più alto, ma con l’1% meno dipeso dai risultati sportivi. “Meno” anche per triatlon, vela, pugilistica, baseball, handball (commissariata) e le tre del tiro (al volo, a segno e con l’arco).