Agrigento Capitale Cultura 2025, Miccichè silente…ascolta Di Mauro e fa la bella statuina

AGRIGENTO- Mancano tredici mesi all’inizio del 2025 quando alla mezzanotte Agrigento è Capitale italiana della cultura. Tutto tace e tutto deve ancora svilupparsi. Per usare un brutto termine, il corposo progetto deve essere messo a  terra. Fino ad oggi, dopo otto mesi dall’annuncio della Fondazione che dovrà gestire l’enorme manifestazione, nulla poggia sulla terra e tutto resta in aria, come magica sospensione. Lo statuto della Fondazione, del quale il sindaco di Agrigento, Franco Miccichè, ha immaginato di essere il dominus, ha solo ricevuto due severe e pesanti bocciature: quella del Collegio dei Revisori e quella della Commissione Consiliare Bilancio.

Il sindaco non demorde e come un treno senza controllo si avvia sul binario morto. Peccato che il treno porti il carico di una possibilità di sviluppo economico e sociale dell’intera provincia. Il sindaco di Agrigento si ostina a non ascoltare e a testa giù vuole muovere le pedine dello scacchiere dell’organizzazione secondo un suo progetto che si basa su incarichi diretti a personaggi o a società a lui graditi.

Stupisce la postura del sindaco di Agrigento in occasione della convention agrigentina del matrimonio elettorale Mpa-Lega. Alla domanda di un collega giornalista sulla stasi che riguarda, appunto, Agrigento capitale della cultura, interviene prontamente l’onorevole Roberto Di Mauro che parla di un piano b.

Insomma, un progetto nato coralmente e con l’apporto di più realtà territoriali, viene fatto proprio dal deputato. Da ciò si intende che la politica invade la meritocrazia e la compartecipazione del territorio. Preludio di un ennesimo flop di una occasione più unica che rara, appunto Agrigento capitale della cultura 2025.

Ma ciò che scandalizza è l’abito indossato dal sindaco di Agrigento Franco Miccichè. Nell’intervista al deputato Di Mauro (https://www.facebook.com/watch/?v=869240797796527&extid=NS-UNK-UNK-UNK-IOS_GK0T-GK1C&ref=sharing), Miccichè gli è silenziosamente accanto  e non profferisce parola. Se ne sta silente, spettatore di un destino che dovrebbe essere ben saldo nelle sue mani.

Adesso è tutto chiaro. La politica è entrata a gambe tese nella gestione delle sorti del progetto Agrigento Capitale della cultura 2025. Il sindaco indossa bene le vesti tipiche di una rappresentazione tutta siciliana e che narra le gesta di paladini che sciabolano tra loro.

Che Dio ce la mandi buona.

Filippo Cardinale