Lo sbarco tragico di Selinunte: il racconto drammatico di un 15enne sopravvissuto
Il racconto e le lacrime di un ragazzo tunisino di 14 anni sono simbolo dell’ennesima tragedia umana che si verifica nel Mediterraneo.
Giuseppe Rizzuto, uno dei titolari del lido-ristorante «La Pineta» di Selinunte, ha raccontato di avere soccorso un giovanissimo tunisino che vagava da solo sulla spiaggia. “Stavamo preparando i tavoli per il pranzo e a distanza ho visto questo ragazzino che mi guardava, era a piedi scalzi – racconta Giuseppe Rizzuto – così mi sono avvicinato e mi ha chiesto di bere e mangiare. Era con un costume e una felpa. Mi ha raccontato quanto è successo. In lacrime mi ha detto che erano partiti tre giorni fa dalla Tunisia e a bordo c’erano anche donne e ragazzi». Rizzuto, grazie al suo cuoco tunisino, è riuscito a dialogare col giovane: «Mi ha detto che aveva 14 anni e aveva camminato a piedi tra la spiaggia e le strade qui vicino, dopo essere sbarcato sulla spiaggia di fronte l’hotel Paradise beach.
Delle decine di migranti a bordo 5 sono stati recuperati morti mentre 35 sono stati fermati a Castelvetrano e a Menfi. Secondo quanto i superstiti avrebbero riferito alle forze dell’ordine sulla barca ci sarebbero state 60 persone, tra uomini, donne e ragazzi e, quindi, all’appello mancherebbero ancora circa 20 migranti.
«Prima di raggiungere la costa la barca si sarebbe quasi capovolta e alcuni migranti sarebbero finiti in mare», continua il racconto di Giuseppe Rizzuto ascoltato dal superstite che ha raccolto altri particolari dei momenti tragici dello sbarco: «Quelli caduti in acqua hanno cercato di aiutarsi tra di loro, mi ha raccontato il giovane, lui ha bevuto acqua e non appena ha toccato terra si è girato verso il mare e sostiene di avere visto 15 corpi galleggiare».