Arrestati Silvana Saguto, il marito, Cappellano Seminara e Provenzano

PALERMO- L’ex giudice Silvana Saguto, il marito Lorenzo Caramma, l’avvocato Gaetano Cappellano Seminara e il professore Carmelo Provenzano sono stati arrestati dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria. Sono gli stessi investigatori che nel 2015 iniziarono a indagare sulla mala gestio della sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo.

La Procura generale di Caltanissetta ha mandato in esecuzione la sentenza di condanna dell’ex magistrato per corruzione e induzione indebita a dare o promettere utilità. Una decisione che ha colto di sorpresa gli imputati alla luce del fatto che la sentenza, pur diventando definitiva per le ipotesi più gravi, era stata annullata con rinvio dalla Corte di Cassazione per rideterminare la pena.

Secondo i giudici nisseni, però, il fatto che alcune imputazioni abbiano ricevuto il bollo di definitività dai supremi giudici può dare il via libera all’arresto anche in attesa della celebrazione del nuovo processo di appello. Lo stabilisce una sentenza delle sezioni unite della Cassazione del 2021.

L’avvocato Cappellano Seminara, uno degli amministratori giudiziari favoriti da Saguto, si è consegnato nel carcere di Bollate, in provincia di Milano, mentre Provenzano, ricercatore alla Kore di Enna e anch’egli amministratore giudiziario, a Roma Rebibbia, non appena hanno ricevuto l’ordine di esecuzione della sentenza.

Tutti e quattro gli imputati hanno previsioni di condanna, anche in seguito al successivo ricalcolo, superiori ai quattro anni. Il legale di Saguto, Ninni Reina, fa sapere che presenterà immediatamente un incidente di esecuzione ritenendo che non c’erano i presupposti per portare subito in carcere la propria assistita.

A disporre l’arresto della giudice Silvana Saguto è stata la procura generale di Caltanissetta guidata da Fabio D’Anna, secondo i cui calcoli l’ex giudice deve scontare una condanna a sette anni, 10 mesi e 15 giorni (in pratica un anno in meno del giudizio di appello). La Cassazione ha annullato infatti solo una parte residuale del verdetto d’appello, ordinando un nuovo giudizio per la rideterminazione della pena. Essendo la condanna divenuta irrevocabile in ogni caso superiore ai 4 anni non può essere sospesa. Da qui la decisione di disporre l’arresto.

Stesso ragionamento è stato fatto per il marito Lorenzo Caramma che dovrà scontare 6 anni e un mese e per gli ex amministratori giudiziari che la magistrata avrebbe favorito in cambio di regali e denaro, Carmelo Provenzano e Gaetano Cappellano Seminara, che hanno avuto rispettivamente 6 anni e 8 mesi e 7 anni e sei mesi.