Asp Agrigento, stato di agitazione del personale addetto ai servizi di ristorazione
I segretari generali Filcams Cgil Fisascat Cisl Uil Tucs S. Mangione A. Bellomo/F.Castronovo M.Mazzola congiuntamente ai lavoratori, contestando il comportamento dell’ASP di Agrigento, che secondo la loro valutazione non avrebbe alcuna considerazione e preoccupazione per le conseguenze sociali ed occupazionali dei lavoratori impegnati nel servizio di ristorazione presso gli ospedali della provincia di Agrigento.
I sindacato hanno dichiarato lo stato di agitazione chiedendo al Prefetto Filippo Romano, di convocare le parti in causa al fine di esperire le procedure di raffreddamento previste dalla legge 146/90.
Le sigle sindacali hanno richiesto al commissario dell’Asp di Agrigento, Mario Zappia, un incontro finalizzato a trovare soluzioni di salvaguardia occupazionale per i lavoratori impiegati nell’appalto dei servizi di ristorazione presso gli ospedali della provincia di Agrigento. “La nostra richiesta di incontro – dicono oggi i sindacati – è rimasta senza alcuna risposta, lasciando i lavoratori nella assoluta incertezza per il loro futuro”.
Per Cgil, Cisl e Uil, le ulteriori precisazioni da parte di Asp sul bando di gara avvalorano le preoccupazioni già esposte. “Un servizio rivoluzionato in peggio – dicono i sindacati – con la chiusura delle cucine ospedaliere che già al tempo della pandemia hanno subito parziali chiusure con un arresto delle funzionalità delle stesse, che ha prodotto come risultato l’utilizzo di ammortizzatori sociali da parte della società che gestisce l’appalto, ponendo anche in questo caso i lavoratori ad una perdita importante di salario”.