Pazienti oncologici scrivono all’assessore regionale alla Sanità: “Subito medici per assicurare il servizio”
SCIACCA- I pazienti oncologici che fruiscono del reperto del Giovanni Paolo II hanno scritto una lettera all’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo, al commissario straordinario dell’Asp di Agrigento, Mario Zappia, al sindaco e al presidente del Consiglio comunale.
Con la presente, noi pazienti oncologici e non, vogliamo rappresentare un grave disagio fisico, psichico, familiare, morale ed economico che si sta verificando in questi giorni nel reparto oncologico presso l’Ospedale di Sciacca. Dopo il danno la beffa.
Il danno è la malattia, chiamato tumore, che solo a sentirlo fa tremare chiunque, perché vieni sradicato dalla tua vita e trapiantato in un altro mondo, il mondo dei malati. Si prova la solitudine, l’angoscia e lo smarrimento. Un’esperienza dura, una realtà difficile da accettare, toccando con mano la fragilità e la precarietà della vita. Scoprendo cosa vuoi dire dipendere e avere bisogno di tutto e di tutti.
La beffa è ancora una volta, che noi malati oncologici veniamo privati di un diritto: l’assistenza sanitaria, questo è quanto potrebbe accadere all’ospedale di Sciacca; infatti su una pianta organica di 4 medici, ad oggi, il servizio di oncologia è assicurato soltanto da un medico, collaborato da validissime figure professionalmente abbastanza qualificate e sensibili alla cura del malato.
L’Ospedale di Sciacca per la posizione geografica che occupa, risulta facilmente raggiungibile da un’utenza che proviene da ogni parte della provincia di Agrigento e non, si capisce benissimo che dal punto di vista psicologico per i pazienti oncologici, la vicinanza a casa, l’aspetto economico (che non è indifferente per le famiglie) hanno un notevole peso su questi soggetti con una storia clinica, piuttosto, drammatica.
Noi invitiamo l’opinione pubblica e chi di dovere a visitare il reparto oncologico e tastare con mano una realtà a molti, (fortunatamente) sconosciuta, per verificare ed apprezzare l’immane lavoro che con grande dedizione ed abnegazione viene svolto da tutti gli operatori medici e paramedici, solo in questo modo si possono fare le scelte che mettono al primo posto il dono più grande che noi tutti abbiamo ricevuto, ossia, la vita.
Per questo motivo troviamo inaccettabile che un servizio di grande valore e destinato a pazienti di particolare fragilità e vulnerabilità venga trascurato e che non abbia la giusta attenzione.
Da qui la nostra richiesta perché da parte di chi di competenza si individuino in tempi brevi i medici oncologici da affiancare all’unico medico in servizio, nella persona del Dott. Domenico Santangelo, perché il depotenziamento del personale medico determina per noi malati oncologici il rischio di non lottare una battaglia sempre più difficile.