Agricoltore ucciso a Naro nel 2018. Padre e figlio condannati a 30 anni
Si conclude con due condanne a trent’anni di reclusione anche l’ultimo grado di giudizio del processo scaturito dall’omicidio di Costantin Pinau, l’agricoltore rumeno ucciso a colpi di bastone e zappa a Naro nell’estate 2018.
La Corte di Cassazione ha infatti dichiarato inammissibile il ricorso avanzato dalla difesa dei due imputati. Trent’anni di reclusione sono stati inflitti a Vasile e Vladut Lupascu, 46 e 21 anni, rispettivamente padre e figlio. La condanna arriva al termine di un lungo iter giudiziario. Le sorti giudiziarie di padre e figlio si incrociano con quelle della moglie e madre dei due imputati, condannata lo scorso giugno a 22 anni di reclusione. La vicenda risale all’estate del 2018 quando, alle prime luci dell’alba dell’8 luglio, i due Lupascu, padre e figlio, accompagnati anche dalla moglie, si scagliarono contro Constantin Pinau colpendolo ripetutamente con una zappa e un bastone.
Secondo quanto hanno raccontato alcuni testi in aula, poco prima dell’omicidio, Costantin aveva rotto uno specchietto all’auto di Lupascu, che, assieme al figlio e alla moglie, ha organizzato una rappresaglia: i tre, armati di zappa, coltello e spranga avevano brutalmente pestato i coniugi, colpendo soprattutto Costantin, che era morto poco dopo mentre la donna, che aveva cercato di difendere il marito, era stata colpita al braccio e aveva riportato una frattura.