Terme: Regione lumaca, svanisce l’ottimismo

SCIACCA. L’ottimismo manifestato lo scorso giugno dal sindaco Fabio Termine e dal comitato civico Patrimonio Termale dopo un incontro a Palermo con l’assessore regionale Marco Falcone, è praticamente svanito.

La Regione Siciliana non ha ancora predisposto i documenti richiesti da Cassa Depositi e Prestiti per verificare se può o meno a investire sulle Terme di Sciacca per rimettere in sesto il patrimonio. In quella occasione si disse che se entro settembre non ci sarebbero state novità, la Regione Siciliana sarebbe stata disponibile ad intervenire. Ma, come spesso sosteniamo su queste pagine, dei governanti regionali c’è sempre poco di che fidarsi. Sopratutto quando si parla di Terme, su cui sembrano ormai da diversi anni disinteressati. L’assessore in questione è lo stesso che che nel 2020 a Sciacca disse che entro il 2021 sarebbero cominciati i lavori per il ripristino del viadotto Cansalamone.

Ieri sera una ventina di componenti del comitato Civico Patrimonio Termale hanno seguito in presenza la seduta del consiglio comunale, dando un segnale forte della necessità che le istituzioni cittadine seguano costantemente e senza sosta le procedure in atto presso la Regione Siciliana per rilanciare il grande patrimonio cittadino.

Il sindaco Fabio Termine ha riferito che c’è un dialogo con l’assessore regionale Marco Falcone, con gli uffici regionali competenti e con Cassa Depositi e Prestiti. Ma ha pure dovuto dire che i documenti da quest’ultima richiesti alla Regione, non sono ancora pronti. Ha aggiunto che per la prossima settimana è in programma un incontro a Palermo per fare il punto della situazione.

Il coordinatore del comitato, Nino Porrello, ottimista a giugno, oggi è ovviamente deluso: “Ci preoccupa fortemente il fatto che ci siano voluti ben tre mesi perché i competenti uffici regionali arrivassero a richiedere un preventivo di costi per delle perizie che Cassa Depositi e Prestiti aveva richiesto a fine giugno e che l’assessore aveva dato mandato di completare entro fine luglio. Andando di questo passo – dice Porrello – potremmo perdere ogni opportunità di finanziamento. Occorre che i rappresentanti istituzionali della città (Sindaco e Presidente del Consiglio Comunale) si attivino ulteriormente per esercitare un pressing più efficace nei confronti dei tempi da lumaca propri degli uffici regionali”.

Giuseppe Recca