Paradosso acqua in provincia: lavori solo per ammodernamento reti. Non c’è nulla per gli acquedotti che si guastano spesso
di Giuseppe Recca
E’ di quasi 50 milioni di euro la dotazione complessiva di risorse arrivate in provincia di Agrigento per lavori di riduzione delle perdite nelle reti di distribuzione dell’acqua, compresa la digitalizzazione e il monitoraggio delle reti.
Si tratta di finanziamenti facenti parte del cosiddetto React-Eu (l’acronimo in inglese significa “Assistenza alla ripresa per la coesione e i territori d’Europa). Peccato che in questa pioggia di milioni non ci sia nemmeno un centesimo per acquedotti e impianti di adduzione, altra criticità delle infrastrutture idriche in provincia. In parole povere, con gli appalti in via di definizione si apriranno cantieri in tutti i Comuni per un corposo rifacimento delle reti idriche, ma al momento non c’è nessuna previsione di interventi per i vari acquedotti gestiti da Sicilacque, Aica e Ati Agrigento. Sta meglio il Favara di Burgio, che in tempi più recenti è stato oggetto di rifacimento e che non a caso si guasta sporadicamente. Stanno peggio soprattutto Voltano e Tre Sorgenti, che si fermano spesso. Mentre nel rifacimento della rete idrica di Sciacca, progetto in attesa di finanziamento, c’è un parziale intervento ai pozzi Grattavoli e Carboj.
Il paradosso è comunque che tra qualche anno i Comuni della provincia di Agrigento si ritroveranno con le condotte di distribuzione nuove e con gli acquedotti vecchi. Le perdite diminuiranno e scenderemo ben al di sotto dell’attuale percentuale del 50 per cento. Ma, come accade sta accadendo in questo periodo, con i continui guasti agli impianti rischiamo di avere sempre turni di erogazione lunghi per via di un approvvigionamento che non potrà essere costante.
A confermare che nei numerosi interventi previsti con le risorse del React-Eu non ci sono acquedotti e impianti di adduzione, è la stessa Azienda Idrica Comuni Agrigentini. La misura, purtroppo, non lo prevedeva. I progetti presentati a suo tempo hanno dunque riguardato soltanto il rifacimento delle reti e la digitalizzazione. Condotte nuove, sistema di gestione della fornitura digitalizzato e moderno, ma acquedotti fatiscenti.
Apprendiamo comunque che Aica qualche studio di fattibilità nei cassetti ce l’ha, mentre l’Ati sta facendo predisporre un progetto dell’acquedotto Voltano. Ma non ci sono progetti esecutivi che possono essere presentati nel caso in cui si dovessero trovare nuovi canali di finanziamento.
E pensare che da anni viene rifilato agli ignari utenti che con i fondi React-Eu, chiamati ad integrare le risorse che l’Italia riceve dal dispositivo per la ripresa e la resilienza, ovvero il Pnrr, in provincia di Agrigento si sarebbero risolti gli annosi problemi del servizio idrico.
Le finalità dell’Ue erano chiare: viaggiare verso un’economia sostenibile moderna, finalizzata, in particolare, a ridurre il cosiddetto “water service divide” fra la realtà del centro-nord e quella dell’Italia meridionale e insulare, favorendo la gestione efficiente delle risorse idriche. Le nuove reti saranno “intelligenti”, serviranno a promuovere una gestione ottimale delle risorse idriche, ridurre gli sprechi e limitare le inefficienze. Ma se acqua nelle condotte non ne arriva, come sta accadendo in questi giorni con l’interruzione dell’esercizio dell’acquedotto Fanaco che alimenta il serbatoio Forche”; con la rottura a carico dell’adduttore principale dell’acquedotto Voltano che ha determinato la sospensione della fornitura in diversi Comuni; con la rottura al tratto di condotta che attraversa contrada Muxarello dell’acquedotto Tre Sorgenti che ha interrotto la fornitura in altri Comuni; con il guasto all’adduttore principale del Voltano e con notevole riduzione della fornitura idrica consegnata da Siciliacque SpA a Licata, c’è poco da stare tranquilli per la qualità del servizio idrico provinciale.
La nota positiva è che Ati e Aica sono al corrente di questa situazione. Con i loro strumenti programmatici stanno pensando alla progettazione. Ma poi bisogna trovare i soldi. L’unico dato oggettivo al momento è che tra le tante opere finanziate, non c’è il rifacimento degli acquedotti.
da La Sicilia