Terme: per Termine la Regione va avanti spedita, per il comitato va invece piano
SCIACCA. Ieri sera ad inizio seduta consiliare, il sindaco Fabio Termine ha comunicato le novità sulla vicenda terme. Il primo cittadino ha detto di avere contattato il dirigente regionale del Dipartimento Economia che segue la questione termale, Silvio Cuffaro, dal quale si è appreso che la documentazione riguardante il complesso immobiliare termale, richiesta da Cassa Depositi e Prestiti alla Regione, è pronta, tranne la perizia tecnica di valutazione attuale.
Termine ha riferito che il funzionario regionale è stato rassicurante sullo stato a suo dire positivo dell’interlocuzione con CDP, che viene tenuta costantemente al corrente sullo stato dei lavori da parte degli uffici regionali, e ha reso noto che la stesura della perizia tecnica verrà affidata al Demanio.
Il sindaco si è detto soddisfatto del fatto che si stia procedendo “speditamente” sulla strada del cosiddetto piano A, ossia quello con Cassa Depositi e Prestiti. In conclusione, Fabio Termine ha preannunciato che nella prima decade di settembre gli attori interessati di Comune e Regione dovrebbero incontrarsi a Palermo.
Il Comitato Civico ha assistito ai lavori ed osserva che la Regione ha di fatto disatteso la tempistica del mandato che a fine giugno l’assessore Falcone aveva dato al dirigente Cuffaro, ossia di preparare e spedire a CDP l’intera documentazione entro il 31 luglio.
“Suscita anche perplessità – dice Nino Porrello del comitato – il fatto che a fine agosto non si sia ancora messo mano alla stesura di questa relazione tecnica di stima, che risulta mancante.Ciò che ci preoccupa – aggiunge – è la concreta possibilità che questo allungamento di tempi a livello regionale, che già si è manifestato rispetto al cronoprogramma enunciato a fine giugno dall’assessore Falcone, possa seriamente pregiudicare il ricorso ad altre possibili risorse finanziarie per il complesso termale di Sciacca”.
Per il comitato, un allungamento dei tempi sul percorso CDP potrebbe essere dannoso e pregiudicare il cosiddetto piano B, le cui fonti finanziarie ancora da reperire, se per un motivo o per l’altro il Piano A (CDP) non dovesse sortire gli effetti sperati.