Un caso nel Centrodestra: nuovo commissario depurazione non piace e Schifani
La nomina del nuovo commissario unico per la depurazione decisa dal governo nazionale, che permette di evitare il rischio di chiusura dei cantieri di opere fognarie e depurazione, non piace al presidente della Regione Renato Schifani.
Il governatore ha espresso grande stupore, sottolineando come si sia passati dal professor Gino Giugni, ordinario di ingegneria idraulica, e quindi dotato di altissima competenza e preparazione sul delicatissimo settore che vede la Sicilia particolarmente coinvolta, ad un ex parlamentare che, nel pieno rispetto della sua prestigiosa carriera, non presenta alcuna preparazione specifica.
“Mi auguro che il governo nazionale rifletta attentamente su queste scelte”, ha detto Schifani. Critiche dalle quali Schifani non esenta certo i nuovi subcommissari. Di Cordaro, da lui definito “già assessore nella giunta Musumeci e poi non più ricandidato”, il governatore dice che questi si presenta come ex politico dotato di breve conoscenza della materia acquisita nel volgere del suo ruolo istituzionale. Il secondo subcommissario, Antonino Daffinà, Schifani lo definisce “del tutto ignaro della materia ma vicino alla politica di quella regione”. Per Renato Schifani l’incarico della gestione della depurazione presuppone grandi professionalità specifiche e indipendenti, in quanto abbraccia anche episodi di gestione finanziaria delicati e tempestivi”.