Stupro di gruppo, bugie e frasi shock del minore tornato in carcere
E’ bastato leggere alcuni messaggi scambiati con un amico e alcuni post pubblicati sul profilo Tik Tok per convincere il giudice ad aggravare la misura cautelare al minorenne (oggi maggiorenne) coinvolto nella violenza di gruppo lo scorso 7 luglio a Palermo, insieme ad altri sei ragazzi, su una diciannovenne.
“Nuovi e sopraggiunti elementi investigativi – si legge nel provvedimento del gip Antonina Pardo – tratteggiano la personalità di un giovane che lungi dall’aver avviato un percorso di consapevolezza del gravissimo reato commesso, ha continuato a utilizzare il telefono cellulare o altro dispositivo informatico per vantarsi delle sue gesta e per manifestare adesione ai modelli comportamentali criminali”
Senza tante allusioni, ma con descrizioni agghiaccianti, il giovane ha spiegato per filo e per segno quello che ha fatto con il resto del gruppo.