Sanità: sindaci agrigentini preparano altro sit in di protesta. Prossimo appuntamento al Giovanni Paolo II di Sciacca
SCIACCA. I sindaci agrigentini vogliono proseguire il loro percorso di contestazione per chiedere il miglioramento dei servizi sanitari. la loro battaglia è stata segnata negli ultimi mesi da un corteo nel centro di Agrigento prima e da un sit in davanti l’ospedale San Giovanni di Dio pochi giorni fa, con contestuale conferenza dei sindaci che si riuniva per la prima volta.
Come affermano la gran parte dei primi cittadini, la protesta non si esaurisce certo con gli interventi straordinari messi in atto per risolvere l’emergenza al pronto soccorso dell’ospedale capoluogo. In provincia ci sono altri quattro presidi sanitari che soffrono e che nei mesi estivi vedono amplificati i problemi determinati dalla carenza di personale.
La prossima manifestazione dei sindaci agrigentini si svolgerà a Sciacca. Lo ha detto il sindaco di Sciacca Fabio Termine in una intervista a Rmk Tv richiamando tutta una serie di criticità che coinvolgono tutti i presidi sanitari, ed in particolare le strutture della sua città e della vicina Ribera che non riescono a soddisfare le esigenze di un vasto bacino d’utenza che non comprende solo il versante occidentale della provincia di Agrigento, ma anche l’entroterra al confine con le province di Trapani e Palermo.
Non c’è ancora una data, ma sarà l’ennesimo sit-in che si terrà davanti l’ospedale “Giovanni Paolo II” per denunciare le gravi carenze di personale, medico soprattutto, che stanno generando problemi in diversi reparti e in tutti i nosocomi della provincia. Il sindaco Fabio Termine continua ad essere critico nei confronti del management dell’Asp ormai in scadenza, nonostante l’annuncio di alcune settimane fa dell’imminente arrivo di sanitari stranieri per rinforzare gli organici. “Anche la conferenza dei sindaci organizzata alcuni giorni fa ad Agrigento in fretta e furia con l’obiettivo di boicottare il nostro sit in – dice Termine – non ha prodotto nessun risultato a parte gli interventi tampone messi all’emergenza del pronto soccorso del “San Giovanni di Dio”. Il commissario Mario Zappia non ha saputo rispondere alle nostre sollecitazioni e nulla è cambiato rispetto ai problemi evidenziati”.
Per Termine i sindaci devono essere compatti nel chiedere importanti interventi dell’assessorato regionale alla sanità: “Non dobbiamo fare la guerra dei poveri e andare a Palermo per chiedere servizi per un singolo ospedale – aggiunge – bisogna essere comunità e uniti pretendere un confronto con il governo regionale in previsione della nuova organizzazione della rete ospedaliera, unica strada per mettere fine all’emergenza ed agli interventi tampone che fino ad oggi non hanno risolto nessun problema”.
Giuseppe Recca