Inchiesta “Waterloo”, il Gup proscioglie l’ex prefetto Nicola Diomede. Prosciolto anche Gianfranco Miccichè

AGRIGENTO- L’ex prefetto di Agrigento, Nicola Diomede non è più un imputato della vasta inchiesta Waterloo, quel sistema ipotizzato mirato ad una organizzazione a delinquere di “colletti bianchi” che sarebbe stata messa in piedi dall’imprenditore Marco Campione, ex patron di Girgenti Acque. Per lui arriva il “non luogo a procedere”. Era accusato di avere “salvato” Girgenti Acque da un’interdittiva antimafia.

Non luogo a procedere anche per il giornalista Alfonso Bugea e per Patrizia Scimecca che sono stati difesi dagli avvocati Vincenza e Nino Gaziano, per tre carabinieri: Salvatore Aiola, Leonardo Di Mauro e Rino Vella, difesi dall’avvocato Salvatore Pennica, nonché l’ex consigliere comunale Gerlando Gibilaro e per l’ex sindaco di Campobello di Licata Michele Termini. Prosciolti anche i vertici dell’Arpa, accusati di reati ambientali, ossia Pio Giovanni Avanzato e Salvatore Montana Lampo (difesi dall’avvocato Salvatore Cusumano).

Il Gup di Agrigento ha prosciolto anche l’ex parlamentare siciliano Francesco Scoma difeso dall’avvocato Giuseppe Di Peri, l’ex presidente dell’Ars Gianfranco  Miccichè, difeso dalla penalista Grazia Volo – entrambi erano accusati di finanziamento illecito ai partiti – e Giovanni Pitruzzella, ex garante della concorrenza assistito dall’avvocato Marcello Montalbano imputato di associazione a delinquere.

Il procuratore reggente di Agrigento, Salvatore Vella, aveva concluso la requisitoria con 35 richieste di rinvio a giudizio e 15 di non luogo a procedere. Le richieste di proscioglimento, nella quasi totalità dei casi, sono la conseguenza di un’ordinanza del giudice che ha dichiarato inutilizzabili diverse intercettazioni accogliendo un’eccezione della difesa su alcuni vizi procedurali, con la conseguenza che le principali fonti di prova sono venute meno.