La Sicilia dice sì al nuovo contratto di lavoro nelle banche
La tornata assembleare, che ha coinvolto le nove province siciliane, si è conclusa con una piena condivisione della piattaforma unitaria del contratto nazionale dei bancari. Le lavoratrici e i lavoratori del settore del credito hanno espresso parere favorevole, dando il via libera a First Cisl e alle altre organizzazioni sindacali pronte alla trattativa in Abi.
Nell’attesa della convocazione per il confronto, il massiccio voto favorevole, che ha rasentato il 100 per cento, conforta il segretario generale di First Cisl Sicilia Fabrizio Greco.
“Abbiamo riscontrato interesse ed entusiasmo – dice Greco – e ricevuto un forte mandato dalle colleghe e dai colleghi, arrivato al termine di un proficuo lavoro svolto nei vari territori. Le aziende dovranno tenere conto del grande consenso che ha riscosso la nuova piattaforma contrattuale. I temi qualificanti della nostra proposta sono il dovuto riconoscimento al grande impegno profuso dai lavoratori che in questi anni non si sono fermati un momento, assicurando un servizio essenziale in tempi di pandemia e contribuendo al buono stato di salute dei bilanci degli istituti di credito. Come ha ribadito il nostro segretario generale Riccardo Colombani, con la proposta unitaria chiediamo che l’aumento retributivo dei dipendenti risponda all’esigenza di tutelare il potere d’acquisto ma anche a quella di redistribuire parte della produttività, che è tra le ragioni della straordinaria crescita degli utili conseguita dalle banche”.
“Con il nuovo contratto – spiega ancora Fabrizio Greco – vogliamo rafforzare il ruolo della contrattazione collettiva come sede regolativa del rapporto di lavoro. Il documento che abbiamo illustrato nelle varie assemblee è un “manifesto” dinamico che affronta con responsabilità il nuovo orizzonte professionale. Siamo pronti a confrontarci sui temi della transizione digitale, dello smart working, della riorganizzazione del lavoro, delle pressioni commerciali, della presenza fisica degli sportelli, della retribuzione, del welfare aziendale e dell’occupazione del settore tenendo però in debita considerazione la componente umana e professionale di chi in banca ci lavora e, lo ripeto, viene da anni difficili. Non ci limitiamo a chiedere solo aumenti retributivi ma ci poniamo come parte responsabile per governare i processi di cambiamento che sono sempre più rapidi”.