E’ ora cenere l’ex vecchio mulino saccense che deve diventare un albergo
SCIACCA. La calma dopo la tempesta. Dopo l’ inferno di fuoco che ieri pomeriggio ha avvolto il centro storico e l’area portuale di Sciacca, oggi è una giornata calda ma senza vento. Ci saranno meno rischi di incendi, meno pericoli e meno rischi per la sicurezza pubblica.
Per evitare le esalazioni di fumo che si sprigionavano fino a tarda sera e per tutta la notte dall’ex mulino che il fuoco ha letteralmente distrutto, alcune famiglie della palazzina che sorge accanto al vecchio immobile sono state costrette a lasciare il loro appartamento.
Ieri un primo incendio è divampato nell’area verde sottostante la piazza Mariano Rossi, mentre un secondo, molto più grave, ha distrutto il vecchio mulino saccense in disuso che sorge in prossimità del porto. I vigili del fuoco hanno lavorato fino a tarda sera. Il forte vento continuava ad alimentare le fiamme.
Un gravissimo danno per l’ex “Mulino Pastificio Saccense”, un edificio che risale alla fine dell’800 e che nel 1992 la Regione Siciliana ha sottoposto a vincolo per il suo valore storico, architettonico e antropologico. Era un immobile in stato di degrado. Adesso con molta probabilità dovrà essere abbattuto per mettere in sicurezza la zona, già ampiamente transennata ed ora con evidenti ripercussioni per la viabilità estiva.
L’edificio sorge tra la vecchia e dismessa stazione ferroviaria e il porto commerciale. Acquistato alcuni anni fa da una società immobiliare, l’intero complesso rientra in un progetto di riqualificazione. E’ un’area di oltre 3 mila metri quadri che nelle indicazioni progettuali diventerà una struttura ricettiva.
Giuseppe Recca