Terme, quasi tutti contenti. Ma guai a distrarsi
SCIACCA. Il comitato civico Patrimonio Termale si ritiene soddisfatto dell’incontro di ieri sulle Terme a Palermo. “Una riunione – affermano quelli del comitato civico – che si è conclusa con la “insolita” sensazione che sia stato finalmente avviato un percorso e che esso potrà essere suscettibile di condurre in una direzione utile”.
Un ottimismo quasi identico a quello del sindaco Fabio Termine, che in quanto istituzione deve avere giustamente rispetto dell’istituzione regionale. Ma è legittima anche la posizione politica di chi, come l’onorevole Michele Catanzaro, vuole andare cauto sulle affermazioni di un governo regionale che di promesse non mantenute è stato fino ad oggi maestro. Il Comitato Civico Patrimonio Termale al vertice palermitano era rappresentato da Nino Porrello. Ignazio Cucchiara e Pietro Mistretta.
L’assessore Falcone, per il comitato, ha dato la sensazione di avere le idee ben chiare, di essere documentato a dovere. Certo, avere accolto un’associazione di cittadini è stato importante. Musumeci non aveva mai voluto incontrarli. Ha dato adeguato spazio al Comitato Civico apprezzandone anche pubblicamente l’intervento, ed ha manifestato la volontà di chiudere la liquidazione di Terme di Sciacca SpA con un intervento finanziario diretto della Regione che consentirà di aggregare al patrimonio termale anche il piccolo albergo di San Calogero.
Tutto questo insieme alla confermata volontà di Cassa Depositi e Prestiti Real Asset Sgr di valutare approfonditamente la possibilità di rilevare in tutto o in parte il patrimonio immobiliare del complesso termale di Sciacca, destinandovi risorse finanziarie provenienti dal nuovo Fondo Nazionale per il Turismo, tant’è che CDP ha fatto pervenire alla Regione siciliana la richiesta di documentazione informativa.
Ci sta pure l’ottimismo del Comitato, ma invitiamo tutti a tenere gli occhi bene aperti ed a fare pressione continua sul governo regionale, al momento forse troppo distratto da vicende politiche interne. Le terme devono essere priorità nell’agenda del governo regionale, 8 anni di chiusura sono una vergogna. Troppe volte ci siamo sentiti dire “La Regione crede nel termalismo”. Dobbiamo essere noi, da Sciacca, a tenere viva la questione. E se necessario anche con toni forti.
Giuseppe Recca