Terme, i soliti “tavoli”. Due ipotesi da verificare se sono praticabili
SCIACCA- Di tavoli e riunioni sulle terme possiamo editare una enciclopedia. L’enciclopedia delle incongruenze, del fumo, dell’inefficienza della Regione e di illustri dirigenti. Una incapacità della politica. Insomma, una vasta enciclopedia che i saccensi hanno avuto modo di constatare. Una enciclopedia dalla quale hanno imparato solo fumo. Fumo illusorio accompagnato da un degrado immane di beni della Regione.
Le ipotesi che sono emerse dalla riunione di stamane a Palermo essenzialmente sono due. la prima vede la Regione intenta a vendere parte dei beni alla Cassa Depositi e Prestiti, la quale dovrebbe poi provvedere alla ristrutturazione e immettere i beni aqcuisiti nel mercato. La Cassa Depositi e Prestiti sembrerebbe interessata al Grand’Hotel delle Terme.
In tal caso, avremmo un patrimonio termale spezzato. Con la vendita dell’ex Motel Agip e con la messa in vendita del Piccolo Albergo San Calogero, il patrimonio termale di fatto è giù mutilato.
Una seconda ipotesi viene sollecitata dall’onorevole Roberto Di Mauro il quale sostiene che il patrimonio termale non può essere venduto o, peggio ancora, svenduto. Secondo il deputato, ci sarebbero i soldi per intervenire ad una riqualificazione per poi affidare in gestione le risorse termali. Lo stesso onorevole Di Mauro ha sollecitato la chiusura della liquidazione, che dura da 10 anni. In tal caso, i soldi necessari che mancano alla chiusura della liquidazione per pagare i debiti potrebbe intervenire la Regione e lasciare integro anche questa struttura.
“Per la ristrutturazione complessiva del patrimonio termale di Sciacca e Acireale servirebbero almeno 50 milioni”, dichiara la deputata Margherita La Rocca Ruvolo. Per la deputata “in una prima fase si punta a reperire i finanziamenti per ristrutturare solo alcune parti del complesso termale saccense. In questi mesi, l’assessorato all’Economia ha avuto una serie di interlocuzioni con la Cassa depositi e prestiti che ha chiesto diversi documenti: dalla perizia di stima alla relazione sullo stato manutentivo, per citarne alcuni. L’assessorato si è già attivato per inviare tutta la documentazione necessaria entro luglio. L’assessore Falcone lavorerà per pagare il debito da 350 mila euro che il piccolo albergo ha con il Comune in modo da liberarlo dal vincolo, consentirne la ristrutturazione”.
“Sembra che questa volta ci sia la netta volontà da parte del Governo Regionale, rispetto a quelli precedenti, di portare avanti la questione delle Terme di Sciacca – dichiara il sindaco Fabio Termine subito dopo la conclusione della riunione -. Il piano A per il futuro delle Terme di Sciacca, attualmente, rimane il dialogo con Cassa depositi e prestiti. Le interlocuzioni sono in atto e seguiremo, passo dopo passo, il processo insieme alla Regione. Attualmente Cassa Depositi e Prestiti sta facendo una valutazione sull’intero complesso di beni e non sulle singole unità”.
Se sono rose sbocceranno. Ma per troppi anni abbiamo visto solo folti roveti.
Filippo Cardinale