Parco Commerciale di c.da Tabasi, per la Confcommercio necessario il confronto con le parti sociali ed i corpi intermedi

SCIACCA- La Confcommercio scende in campo, con una nota firmata dal presidente provinciale Giuseppe Caruana e dal responsabile area urbanistica di Sciacca, Mario Di Giovanna, sulla questione relativa alla realizzazione del parco commerciale in contrada Tabasi. Una vicenda che ha visto escludere il Consiglio comunale con l’arrivo del commissario inviato dalla Regione che avrà potere decisionale assoluto.

“Un nuovo parco commerciale quando realizzato ed a pieno regime avrà di certo un forte impatto sul tessuto socio-economico della nostra Città, che registra già da diverso tempo difficoltà e criticità sul piano dello sviluppo commerciale, come testimonia la diminuzione delle
attività cosiddette di vicinato soprattutto nel centro storico, così come una costante diminuzione della popolazione e un progressivo invecchiamento della stessa”, scrive la Confcommercio ponendo anche gli interrogativi: “ma Sciacca è dotata di un piano commerciale? Questo strumento è in linea con l’attuale fotografia della nostra città? Per raggiungere la meta di reale città turistica Sciacca ha bisogno di nuove mega strutture commerciali allocate in zone periferiche con tale imponenti dimensioni? Sono stati fatti degli studi per comprendere l’impatto sul tessuto commerciale esistente e sulla conseguente desertificazione che ne potrebbe conseguire?”

“Vorremmo esserne consapevoli e acquisire le informazioni che ad oggi ci sono negate e che saranno negate alla città intera”.
Il commissario ad acta nominato già da diversi mesi, non dovrà limitarsi a proporre la deliberazione di tale atto al Consiglio Comunale, ma rientra tra i suoi compiti anche quello di intervenire in via sostitutiva in luogo dello stesso consiglio”.

“L’entità del fatto gravissimo, non può che destare ulteriore forte preoccupazione da un lato e delusione dall’altro e non solo al comparto commerciale che rappresentiamo ma per la comunità tutta”, rimarca la Confcommercio.

Per la Confcommercio, “nessuna preclusione ad imprenditori che svolgono il loro lavoro, ma abbiamo anche il dovere di tutelare l’esistente.
Purtroppo l’esclusione dal dibattito, dei rappresentanti dei cittadini così come dei cosiddetti corpi intermedi, oltre che degli organi istituzionali preposti, non può essere accettato, e ci porta a chiedere cosa è accaduto”.

“Serve promuovere un immediato dibattito pubblico sia sull’argomento che su quello che si deve fare per controbilanciare e rendere appetibile anche la proposta commerciale/turistica esistente che oggi non lo è per mancanza di visione e di atti consequenziali”.

“Ad oggi- screive la Confcommercio-  sui punti nello specifico si attende ancora di essere convocati, malgrado alcune interlocuzioni con il Sindaco che aveva dato sua disponibilità”.

“Sciacca come la quasi totalità delle medie città italiane, in questa fase post pandemica, vive quella che viene definita “desertificazione urbana e commerciale”, tant’è che negli ultimi 10 anni, la densità commerciale è passata da 9 a 7,3 negozi per mille abitanti (un calo di quasi il 20%) un processo di riduzione di offerta commerciale che autorizza a paventare un vero e proprio “rischio di desertificazione”.

Infine, la Confcommercio auspica “che si cambi rotta al più presto contestualmente con il nostro appello che rivolgiamo all’amministrazione comunale ed al consiglio comunale tutto, con l’obiettivo di condividere o quantomeno essere partecipi e consapevoli dei processi in seno alla macchina amministrativa, per dare seguito a quelle buone intenzioni più volte rilanciate e ribadite a parole di condividere con la città le decisioni importanti al fine di coinvolgere nel miglior modo possibile il tessuto socio-economico e produttivo della nostra città”.