Carnevale, ancora non è dato sapere quanti biglietti e abbonamenti sono stati venduti
SCIACCA- A due settimane dalla fine del secondo weekend della edizione primaverile del carnevale non è dato sapere la cifra dei biglietti e abbonamenti venduti. A noi non interessa fare i conti alla Meridiana, la società dell’agrigentino Silvio Alessi che ha partecipato riuscendo ad aggiudicarsi il bando per la gestione della festa. La Meridiana ha svolto il proprio ruolo: ha partecipato al bando, ha vinto, ha gestito, ha affrontato il rischio di impresa. E’ ovvio che la società agrigentina ha partecipato al bando con l’idea di investire, rischiare, fare profitto. Tutto perfettamente legittimo. I ricavi della Meridiana derivano dalla vendita dei biglietti e degli abbonamenti e dalla vendita del suolo pubblico per il posizionamenti dei gazebo per le attività commerciali incluse all’interno del circuito di via Allende.
Ciò che invece ci lascia molto perplessi è il silenzio che continua ad insistere da parte dell’Amministrazione comunale, dal sindaco che detiene anche la delega al Turismo e Spettacolo. Un silenzio che non trova corrispondenza al mantra della campagna elettorale dello stesso che metteva al primo punto della sua agenda la trasparenza. Sottolineiamo la trasparenza poiché sapere il numero di biglietti e abbonamenti venduti non è una curiosità per ammazzare il tempo di questa stagione dal meteo incerto. No. Significa comprendere quanto ha incassato il Comune dalla percentuale che ad esso spetta (contemplato nel bando), percentuale del 9%. Ogni 5 euro di sbigliettamento, il Comune incassa 0,45 centesimi. Se sono stati venduti 40.000 tra biglietti e abbonamenti, il Comune dovrebbe aver incassato il 9% dell’introito.
Dunque, in primis è trasparenza far sapere l’incasso del Comune a fronte di una spesa complessiva a carico delle casse comunali di 285.000 euro. Tale cifra è imputata ai capitoli relativi agli introiti dell’imposta di soggiorno, in particolare ai capitoli 12780/1 € 1.500 “acquisto carnevale”, 12790/1 servizi carnevale € 44.561,60 e servizi carnevale di febbraio € 5.200, 13210/1 collaudo carri € 4.999,28, 12820/1 contributi carnevale € 90.000, 11290/1 personale € 31.752, 13210/1 protezione civile carnevale € 27.500, 12850/1 Siae carnevale febbraio € 1.850, 13650/1 noleggio bagni chimici € 25.925. A queste cifre vanno aggiunte € 15.000 per manutenzione strade, € 25.000 potatura, € 10.000 impianti illuminazione, € 10.000 manutenzione museo carnevale. Tutte le determine di spese contengono la voce “carnevale 2023”, voce che motiva le spese previste negli atti amministrativi.
A fronte di tutto ciò non è affatto giustificabile il silenzio perdurante sulla vendita dei biglietti e degli abbonamenti per l’ingresso nel circuito da parte dei visitatori. Una operazione di trasparenza, schietta e aperta, significa comprendere bene quale via debba essere seguita per la realizzazione della festa che continua a pesare ingentemente sulle casse del Comune e sui contribuenti. Significa comprendere quale soluzione assumere in modo definitivo rinverdendo anche la sempre auspicata e mai realizzata fondazione del carnevale.
Se viene seguito il solco della gestione privata, allora è necessario che il Comune debba rivedere la sua partecipazione ai costi poiché sfiorare i 300mila euro appare una cifra non sostenibile a fronte di poche decine di migliaia di euro di percentuale sulla vendita dei biglietti.
Insomma, la questione non è in quale sito far svolgere la festa. La questione è di ordine contabile a carico delle casse comunali. Ed è per questa ragione che bisogna spremere le meningi e trovare la soluzione ottimale che assicuri lo svolgimento del carnevale e che preservi le casse comunali da uscite finanziarie corpose.
Filippo Cardinale