Aldo Rossi al convegno nazionale Camere Penali: “Dichiarazioni di Mannino disegnano la vera vita socio politica d’Italia di quegli anni”

“Il giorno in cui mi hanno arrestato, io ero preparato. Tanto che mi trovavo a Milano perché mia moglie era stata appena sottoposta a un delicato intervento chirurgico e mi ero accorto di essere seguito non più dai carabinieri della mai scorta ma da carabinieri che avevano ben altro ruolo. Aprii il giornale e capii che c’era qualcosa in arrivo. Parlai con mia moglie, presi l’aereo e tornai a Palermo, quando vennero i carabinieri a prendermi per portarmi in carcere”. A raccontarlo, per la prima volta in pubblico, è l’ex ministro Calogero Mannino, al convegno “Open Day”  dell’Unione delle Camere Penali Italiane organizzato a Rimini.

Sul palco con Mannino anche la sua legale storica, l’avvocato Grazia Volo, e il Presidente dell’Unione Camere Penali Giandomenico Caiazza. “Dopo avermi portato a passeggio per tutta la città di Palermo – racconta Mannino – con molte macchine che ululavano, per avvertire tutta Palermo che un ex ministro era stato appena arrestato, venni consegnato in una cella che non descrivo neppure. Con me aveva il grosso pacco dell’ordinanza ma non potei leggerla perché non c’era la luce. E non potevo neanche mettermi a letto perché non c’era una coperta. Era tutto sporco. Chiesi dell’acqua ma non me la diedero. Poi, alle quattro del mattino, un immigrato mi ha lanciò una bottiglietta di acqua”.

“Mannino nel suo lungo intervento si è intrattenuto su talune dinamiche inedite di natura politica giudiziaria – afferma l’avvocato Aldo Rossi presidente della camera penale di Sciacca, presente a Rimini con gli avvocati Filippo Marciante e Carmelo Spallino anch’essi componenti dell’organismo saccense – che meritano di essere conosciute, approfondite e rettamente valutate. Viene fuori un martire – continua Rossi – cui l’Unione delle camere penali si è mostrata sensibile e disponibile a divulgare la sua storia di innocente”.

Giuseppe Recca