Le truffe della maga di Varese arrivavano anche in Sicilia: sequestrati 900 mila euro
La Guardia di Finanza di Varese ha eseguito un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Busto Arsizio su richiesta della Procura al termine di un’indagine per reati tributari e di truffa nei confronti di una sedicente maga, operante su tutto il territorio nazionale, tramite apparizioni in programmi Tv e profili social, ma residente nella provincia di Varese.
La maga, operante anche in territorio siciliano, avrebbe indotto un impiegato a consegnarle, a più riprese, 31mila euro in contanti per risolvergli gravi problematiche familiari.
L’uomo, dopo aver conosciuto la medium tramite un programma Tv, veniva convinto di trovarsi di fronte a un pericolo con conseguenze addirittura mortali per cui, sempre secondo la cartomante, vi era la necessità di invocare gli sciamani al fine di rinvenire delle ossa sotterrate in sette cimiteri diversi e porre dunque fine alla causa dei suoi malefici.
Successivamente, tramite l’elaborazione dei molteplici dati desunti dalle banche dati in uso al Corpo e sulla scorta dell’analisi di segnalazioni per operazioni sospette presenti in capo alla maga, per i Finanzieri della Compagnia di Gallarate è stato possibile ricostruire, mediante l’escussione di circa 50 truffati e il riscontro dei movimenti dei conti correnti intestati all’indagata e anche ai propri familiari compiacenti, bonifici per oltre 2 milioni di euro a fronte di omesse o sottodimensionate dichiarazioni dei redditi a cui è seguita un’Irpef evasa pari a circa 900.000 euro e un’Iva pari a circa 500.000 euro.
I vorticosi accrediti venivano effettuati di volta in volta su carte prepagate intestate non solo alla cartomante ma anche a figli e nipoti della stessa.
Non solo, i familiari sono risultati intestatari degli immobili acquisiti con i soldi ottenuti dall’attività illecita. I Finanzieri hanno individuato 8 immobili, 1 terreno, 20 rapporti di conto corrente e un’auto, a vario titolo intestati alla maga o solo formalmente ceduti, con atti di donazione, ai parenti. Pertanto, tutti i beni venivano proposti per il sequestro che era disposto dal Tribunale di Busto Arsizio e delegato dalla locale Procura della Repubblica.