Scricchiola la coalizione di Fabio Termine. Catanzaro lascia la maggioranza e Ambrogio accusa i soliti mal di pancia
SCIACCA- Come è accaduto con Fabrizio Di Paola, poi con Francesca Valenti, la “maledizione” della coalizione che vince e guida la città continua a manifestarsi. Il consigliere comunale Giuseppe Catanzaro a novembre scorso aveva lasciato il movimento Mizzica di cui era stato fondatore e attivista di primo piano. Ieri la scelta di lasciare la maggioranza e di iscriversi al gruppo misto. E così la schiera dei consiglieri comunali che appoggiano il sindaco scende da 8 a 7. Ma il sentiero di discesa non finisce qui. Il consigliere Giuseppe Ambrogio ha già manifestato i soliti sintomi di mal di pancia. Assente nelle sedute consiliari, ha dissotterrato lascia di guerra. Lo fa con il suo “protocollo”. Ambrogio è sofferente e con la testa si trova in sala Giglia ad Agrigento, alla ex Provincia. E’ lì che punta.
Al di là delle aspettative, c’è un dato di fatto. La coalizione di Fabio Termine è soggetta a cura dimagrante. Da otto consiglieri comunali su cui poteva contare, oggi la realtà numerica è ancora più striminzita. E appare chiaro come dall’altro lato dell’aula Falcone-Borsellino, i sedici consiglieri che hanno sostenuto Ignazio Messina hanno sempre più le redini in mano. A cominciare dalla stesura del bilancio di previsione. Certamente, non sarà un bilancio dell’Amministrazione, ma avrà una forte matrice dei 16 consiglieri comunali che, pure essendo all’opposizione formano una corazzata numerica.
Filippo Cardinale