Terme Sciacca e Acireale chiuse, Catanzaro: “Che intende fare Schifani dopo il nulla di Musumeci?”
SCIACCA- Dagli utili dati Federterme è emerso che il 2022 per il turismo termale ha segnato la ripresa del settore dopo gli anni della pandemia. “Sono numeri importanti ma purtroppo gravemente impietosi per la Sicilia – dice il capogruppo del Pd all’Ars Michele Catanzaro -. In tutta Italia, tranne che in Sicilia, il termalismo viaggia ormai da alcuni anni insieme al mondo del benessere, offre lavoro e opportunità di crescita economica. Le Terme Regionali di Sciacca e Acireale sono chiuse rispettivamente da 8 e 14 anni, il loro futuro rimane incerto mentre il lungo periodo di inattività ha deturpato gravemente un patrimonio di ricchezza economica, ma anche di storia e cultura”.
“Negli ultimi anni per le Terme Regionali siciliane la parola chiave è stata privatizzazione, ma il rilancio – dice Catanzaro – è stato solo a parole, trasformato invece in una lenta agonia con gravissime responsabilità politiche. Si è andati avanti con incertezza programmatica, tra proposte di bandi fatti male e andati deserti, tra legittime proteste delle città private di questa eccezionale risorsa e assurdi atteggiamenti di indignazione da parte del governo regionale”.
“In cinque anni ho richiamato decine di volte l’ex presidente Musumeci e l’ex assessore all’economia Armao alle loro responsabilità – aggiunge Catanzaro – ma mentre il primo si è sempre limitato a sottolineare gli errori del passato ed a promuovere inutili slogan propagandistici, il secondo è sembrato costantemente appannato sul da farsi. Entrambi non hanno fatto nulla per mantenere le promesse fatte quando visitavano le Terme in stato di degrado. Nel 2021 emerse la possibilità che ad acquistare le Terme di Sciacca e di Acireale fosse Inail, ma tutto sfumò, come è sfumata la recente possibilità di riqualificare le due strutture con i fondi Pnrr. Oggi, nei giorni dell’ennesimo anniversario di chiusura delle Terme pubbliche regionali di Sciacca e Acireale – conclude Catanzaro – rinnoviamo l’invito al Presidente Renato Schifani di illustrare i piani del suo governo per riaprire il percorso privatizzazione e smentirci rispetto alla sensazione che non vediamo una inversione di tendenza rispetto ai danni prodotti nei confronti del turismo termale dal precedente governo di centrodestra”.