La politica si aumenta le indennità, dopo i deputati regionali e i sindaci, ora anche i consiglieri comunali scalpitano
PALERMO- La vita è cara! Lo hanno capito i deputati regionali che si sono aumentati l’indennità di 890 euro mensili. Ai sindaci è stato concesso un forte aumento, quasi il doppio dell’indennità attuale, anche per gli assessori.
Si è aperto anche il caso dei consiglieri comunali, a questo punto gli unici politici siciliani rimasti ai livelli del 2022. Sono loro, soprattutto, a battere cassa. All’Ars hanno messo insieme una maggioranza trasversale che è pronta a concedere aumenti «in proporzione a quelli stabiliti per i sindaci». La legge è già scritta, depositata in commissione, e ha il parere favorevole del governo.
L’aumento in busta paga per i deputati è la conseguenza dell’adeguamento all’indice Istat che misura il costo della vita in base all’inflazione: vale poco meno del 10% del vecchio stipendio. Alle casse pubbliche costerà 750 mila euro all’anno. Lo stesso adeguamento è stato però negato ai dipendenti regionali, il cui budget stanziato in Finanziaria è sufficiente solo a concedere solo l’una tantum dell’1,5%, pari a circa 60 euro
al mese, e la vacanza contrattuale che vale altri 20 euro.
All’Ars hanno varato anche quello per i sindaci, che generalmente vedono raddoppiato il compenso: i primi cittadini delle tre grandi città
arrivano ai livelli del presidente della Regione (13.800 euro), tutti gli altri hanno molto meno ma più o meno il doppio di quanto prendevano prima. Questi aumenti sono estesi agli assessori e ai presidenti dei consigli comunali. Restano fuori i consiglieri.
I consiglieri non hanno uno stipendio predefinito ma sommano vari gettoni (di importo fisso) in relazione al numero di sedute a cui partecipano. Ed è questo parametro, stabilito da una norma nazionale, che la Regione dovrebbe modificare.