Riposto, il killer era all’ergastolo. Uscito per licenza premio, uccide due donne
RIPOSTO- Due donne uccise nell’arco di poco tempo in una mattinata di sangue a Riposto, in provincia di Catania. La prima donna, Carmelina Marino, 48 anni, è stata uccisa in un’auto sul lungomare «Pantano», in via Duca del Mare. L’altra donna, Santa Castorina, 50 anni, è stata assassinata in via Roma, non appena scesa dalla sua autovettura. Infine il suicidio, davanti alla caserma dei carabinieri di Riposto, del presunto autore dei due omicidi, Salvatore La Motta, 63 anni, uomo già conosciuto dalle forze dell’ordine, in quanto ergastolano in semilibertà dopo una condanna per associazione mafiosa per un omicidio commesso nel 1999. Si trovava in libertà grazie a un licenza straordinaria e sarebbe dovuto rientrare ieri sera nel carcere di Augusta, in contrada Piano Ippolito.
La giornata di sangue è iniziata poco dopo le 8.30 con l’uccisione e si è concluso con il suicidio del killer, Salvatore La Motta, che si è presentato nella caserma carabinieri di Riposto, annunciando di volersi costituire, ma impugnando una pistola. Pochi attimi, carichi di tensione, e poi la decisione di spararsi mentre i militari lo tenevano sotto tiro. L’uomo si è ucciso con un revolver calibro 38, probabilmente la stessa rivoltella utilizzata per assassinare le due donne.
Salvatore La Motta, il presunto autore del duplice omicidio delle due donne, era stato arrestato il 16 giugno del 2000 dai carabinieri. Otto giorni prima di quella data era stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’Assise e d’Appello di Catania perche’ accusato di essere uno dei componenti del «gruppo di fuoco» che il 4 gennaio del 1992 davanti a un bar del paese uccise Leonardo Campo, 69 anni, ritenuto dagli investigatori uno dei capi storici della malavita di Giarre.
Dopo un primo periodo in carcere gli è stata concessa la detenzione in semilibertà, lavorava di giorno e la sera rientrava in carcere. Ieri era l’ultimo giorno di un permesso premio di una settimana chiusa nel sangue