Dati Sias, si estende in Sicilia il quadro siccità prossimi 3 mesi
SCIACCA. La scarsità delle piogge di dicembre consolida in Sicilia un quadro sempre più esteso di siccità a breve e medio termine. Lo rileva il SIAS (Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano).
Le mappe del mese di dicembre, elaborate sulle serie di dati mensili SIAS 2003-2022, integrate per il periodo 1991-2002 con le stime sui punti stazione a partire dai dati degli Annali Idrologici, mostrano una generalizzata diminuzione degli indici di siccità verso valori negativi, che indicano condizioni di deficit pluviometrico.
La variazione più consistente degli indici è costituita da un’estensione delle aree interessate non più solo da siccità a breve termine, ma anche a medio termine, anche se permane comunque una situazione differenziata tra settore occidentale, dove i deficit sono limitati e dove sono presenti aree tuttora in surplus, mentre sul settore orientale i deficit sono più marcati sia a breve che a medio termine.
– l’indice SPI a 3 mesi mostra un generale allargamento delle aree con deficit, con poche aree in surplus, corrispondenti agli eventi più intensi ma piuttosto localizzati che hanno interessato il trimestre, specie nel Trapanese e nel Messinese.
– l’indice SPI a 6 mesi mostra un deciso aumento delle aree siccitose in particolare sul settore ionico;
– l’indice SPI a 12 mesi mostra un notevole salto rispetto al mese precedente a causa dell’uscita del dicembre 2021 dalla finestra di osservazione; quasi tutto il territorio regionale risulta in situazione di deficit rispetto alla norma, ma gli indici raggiungono valori particolarmente bassi in diverse aree centro-orientali;
– l’indice SPI a 24 mesi mostra variazioni limitate rispetto al mese precedente, confermando il maggior deficit sul settore sud-orientale, nel Ragusano;
– l’indice SPI a 48 mesi mostra una situazione quasi invariata rispetto al mese precedente, con una prevalenza di aree con siccità a lungo termine collocate nelle fasce costiere, ma anche in alcune aree montuose, come i Nebrodi, di fondamentale importanza per l’alimentazione di alcuni invasi.