Viabilità, è allarme in 4 quartieri per la chiusura da lunedi prossimo di via Lido. Urge piano traffico di emergenza
SCIACCA. Ci sono tre interruzioni sulla cosiddetta “Salita Tummiolo”, la strada che da lunedi 16 gennaio sarà l’unica arteria disponibile per collegare i quartieri Carbone, Foggia, San Marco e Maragani al resto della città.
Da alcune settimane in questa strada e nella parte iniziale di viale Sciascia, sono in corso corposi lavori alla rete elettrica. Se dovessero proseguire anche nei prossimi giorni, questa strada dovrà essere gestita dagli addetti alla viabilità della Polizia municipale o da un semaforo.
I lavori alla rete fognante, com’è noto, da lunedi determineranno la chiusura della via Lido e tutto il traffico veicolare si sposterà in questa salita. I lavori in via Lido sono molto importanti, non possono essere rinviati. Si tratta di un’opera pubblica molto importante, ma con la perdurante chiusura del viadotto Cansalamone tutto il traffico veicolare da e per San Marco confluirà in questa strada, poi in viale Sciascia, corso Miraglia e via Amendola.
Tutti si augurano che il Comune e il comando di Polizia municipale abbiano nel frattempo adottato un piano traffico di emergenza per evitare lunghissime code e altrettante proteste. Nei quartieri San Marco, Foggia e Carbone i residenti sono già molto preoccupati dei disagi che si dovranno affrontare a partire dalla prossima settimana, molti si stanno organizzando anticipando l’uscita da casa per il lavoro e per la scuola. Ma non è facile.
E tutto questo a causa del viadotto chiuso da 7 anni, con prospettive di riapertura in tempi brevi che non sono affatto ottimistiche. Per l’amministrazione comunale un problema che rischia di pregiudicare la “luna di miele” in atto in questi primi sei mesi con la cittadinanza. Le istituzioni locali non hanno responsabilità sulle lungaggini della burocrazia regionale, ma forse è arrivato il momento che anche per il viadotto Cansalamone si comincino a fare le… barricate a Palermo e se necessario anche a Roma, dove da alcuni mesi la Protezione civile è retta da un Ministro che conosce bene le problematiche infrastrutturali di Sciacca.
Giuseppe Recca