Castelvetrano-Sciacca: ecco le tre ipotesi progettuali

SCIACCA. Il progetto dell’Anas che sarà oggetto di dibattito pubblico, è riferito al tratto di viabilità di collegamento tra Castelvetrano e Sciacca. L’inizio è stabilito in corrispondenza dell’attuale svincolo di Castelvetrano, prevedendone l’adeguamento da realizzarsi a livelli sfalsati, che consente la riconnessione con l’autostrada A29 Palermo-Mazara del Vallo e la viabilità locale. Il progetto termina con lo svincolo di Sciacca Ovest che consente la connessione tra l’infrastruttura in progetto e la S.S.624 proveniente da Palermo.

Sono state valutate tre alternative di tracciato: 1, 2A e 2B.

Le alternative 2A e 2B prevedono entrambe l’adeguamento con una carreggiata di raddoppio in sinistra dell’attuale S.S.115 “Sud Occidentale Sicula”, con la sola sostituzione degli impalcati per i viadotti esistenti nella 2A, mentre per la 2B si prevede un abbassamento delle livellette di 15 metri in corrispondenza di tre viadotti.

L’alternativa 1 prevede invece la realizzazione di un tracciato in variante rispetto all’attuale S.S.115 con una sezione tipo B a due corsie per senso di marcia. Il tracciato attraversa i territori dei comuni di Castelvetrano, Menfi , Sciacca e Sambuca di Sicilia, con quest’ultimo interessato marginalmente con alternativa 1 in variante, ricadenti nel Libero Consorzio Comunale di Trapani e di Agrigento.

L’Anas nell’informativa tecnica informa che la realizzazione dell’opera consente di potenziare e implementare l’assetto viario della costa sud della Sicilia, nell’ottica di “completare” l’anello della rete primaria siciliana che presenta strade a quattro corsie sulla costa tirrenica e ionica. La sua realizzazione, riferisce ancora l’ente proponente, favorirà una maggiore coesione territoriale migliorando la sostenibilità economica delle piccole e medie imprese; innescando il processo di emersione dovuto anche all’isolamento e al ritardo infrastrutturale rendendo possibile una migliore mobilità di persone e merci e liberando dal traffico i paesi della fascia costiera.

Lo studio dei tracciati ha tenuto conto del contesto territoriale ove ricade, rispettandone la vocazione e le preesistenze. Lo studio di fattibilità delle alternative progettuali ha preso le mosse dall’analisi del contesto sotto l’aspetto socioeconomico, infrastrutturale, dall’analisi dei dati di traffico attuali e previsionali, le prospettive di sviluppo del territorio.

Il documento di fattibilità delle alternative progettuali ha trattato l’analisi dello scenario attuale, le alternative di progetto e la relativa fattibilità tecnica, ma anche le previsioni di traffico, la sostenibilità finanziaria e la convenienza economico-sociale. Ma anche la compatibilità paesaggistica, archeologica e ambientale. Il dibattito pubblico annunciato è un percorso di confronto con la cittadinanza, obbligatorio per legge, un processo di informazione, partecipazione e confronto sulle opportunità, le soluzioni progettuali e le potenzialità di un’opera.

Giuseppe Recca