(video) Schifani presenta il suo governo e ammette: “Ci sono state tensioni”

La Sicilia quasi due mesi dopo le elezioni ha un governo in carica. Oggi il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, ha presentato alla stampa, a Palazzo d’Orleans, la squadra degli assessori.

Luca Sammartino (Lega) è il vice presidente. «Si conclude questa fase abbastanza lunga non dovuta a me, ma alle lungaggini procedurali per i conteggi degli eletti e perché la legge prevedeva il giuramento davanti all’Assemblea e ho dovuto aspettare – ha detto Schifani – Da oggi si parte, ci aspettano appuntamenti di grandissima urgenza ed emergenza, abbiamo un agenda molto fitta. Abbiamo delle sfide da tremare i polsi, come la parifica del rendiconto 2020; il rendiconto e parifica rendiconto 2021; la chiusura del bilancio 2022; la programmazione della legge di bilancio per il 2023; gli interventi sul Pnrr; programmi comunitari con chiusura 2023; forme di aiuto per imprese e famiglie; confronto sul Mef per contenzioso da 600 milioni. Finalmente si parte, compatti e coesi. Cercheremo di approvare norme per sveltire processi decisionali».Schifani ha parlato anche degli ultimi concitati giorni con le febbrili trattative che solo ieri si sono conclusi con l’ingresso in giunta di due esponenti di FdI, Elena Pagana e Francesco Scarpinato, che non sono deputati, mentre il governatore voleva solo eletti tra gli assessori. “Sono stato chiamato dai partiti del centrodestra, ci sono stati momenti delicati relativamente a indicazioni che mi ero dato – ha spiegato – . Ma quando il gruppo parlamentare principale (FdI) ha deciso di aderire alla scelta del partito nazionale di inserire degli esterni non ho potuto fare altro. Ho scelto persone di livello, che hanno esperienza, darò loro degli obiettivi che concorderemo. Nel tempo ci sarà una rotazione dei dirigenti generali, senza pregiudiziali”.

Sulla rottura di Gianfranco Micciché e la spaccatura di Forza Italia in Assemblea con la costituzione di due gruppi parlamentari (col consegute rischio per la maggioranza di avere numeri risicati in aula se il gruppo del leader forzista dovesse schierarsi in opposizione) ha detto: «Ciascuno si assume le proprie responsabilità, i parlamentari sono stati eletti in base al programma del centrodestra e del candidato presidente Schifani, poi ogni singolo soggetto è libero di decidere».

Schifani ha svelato come sono andate le dinamiche che hanno portato alal costituzione di due grupi di Forza Italia all’Ars: «Nella chat aperta dalla segretaria di Miccichè risultava una convocazione del gruppo parlamentare: ci siamo convocati e si è deliberato all’unanimità per l’elezione del capogruppo Stefano Pellegrino. Ritengo che le procedure siano state totalmente rispettate. Poi ho appreso dalla stampa che era stato costituito un altro gruppo», quello con 4 deputati forzisti presieduto da Gianfranco Miccichè. Alla domanda se abbia già sentito Berlusconi su questo strappo, Schifani ha risposto: «Non ne ho parlato ancora con Berlusconi, ne ho preso atto ieri a cose fatte».