Ribera si prepara per la manifestazione di sabato a difesa dell’ospedale. Ma è anche querelle tra don Nuara e sindaco di Santo Stefano
RIBERA- Preparativi per il 19 dicembre per una manifestazione organizzata dal Comitato “Zona disagiata” in difesa dell’ospedale di Ribera. Un corteo che parte da Piazza Duomo e attraverserà la cittadina, da corso Umberto I al corso Margherita fino ad arrivare all’ingresso principale dell’Ospedale “Fratelli Parlapiano”.
La sanità è il tema primario che si è riacceso in questi giorni. Anche il sindaco di Sciacca ha invitato ad un incontro tutti i sindaci dell’hinterland. Riunioni e manifestazioni che si accavallano mentre dovrebbero essere più sinergiche.
Per Ribera, i rappresentanti del Comitato chiedono al Governo Regionale la definitiva riapertura del Pronto Soccorso e dei reparti primari di un ospedale di base. Evidenziano che la legge consente alle zone disagiate, come quella dell’Area interna delle Terre Sicane”, il mantenimento delle strutture ospedaliere in deroga, quindi, alle previsioni della rete ospedaliera regionale. Per il Comitato, “ripristinare l’ospedale di Ribera con tutti i servizi essenziali è necessario per non sottoporre l’ospedale di Sciacca ad uno stress sanitario”.
Comitato che sostiene che l’ospedale di Sciacca non può e non deve gestire un bacino di utenza così grande (più di 150.000 abitanti tra il circondario Riberese e quello Saccense).
Sul tema interviene anche il parroco di Ribera, don Antonio Nuara, che comunica alcune “certezze”. “I lavori di rifunzionalizzazione dell’ospedale Fratelli Parlapiano si sono conclusi ed entro 10 giorni ci sarà il collaudo dei lavori. Il secondo Pronto Soccorso sarà collaudato entro 10 giorni”. A proposito del “2° Pronto Soccorso”, don Nuara comunica che per il collaudo si aspetta l’autorizzazione da parte dell’Assessorato regionale alla Sanità”. Dan Antonio Nuara evidenzia anche che “la dichiarazione che Ribera e la zona della montagna che vi afferisce è zona disagiata e che l’ospedale di Ribera e il suo Pronto Soccorso sono indispensabili per la zona”, ma anche che è necessario “la nomina del personale medico e paramedico con contratti adeguati e durevoli nel tempo.
Ma è sorta anche una polemica nata da una intervista rilasciata dal sindaco di Santo Stefano di Quisquina, Francesco Cacciatore, nelkla rubrica di Rmk condotta dalla giornalista Maria Genuardi.
Il sindaco Cacciatore ha detto che “nella situazione in cui si trova la sanità siciliana, è necessario potenziare il l’ospedale di riferimento, ossia quello di Sciacca, piuttosto che investire in un ospedale, quello di Ribera, che è già stato svuotato”. Cacciatore ha sottolineato che “se ci sono le condizioni che ben venga il Fratelli Parlapiano, ma se esso non ha più quelle condizioni di poter essere potenziato e diventare un presidio di riferimento di qualità, bisogna potenziare Sciacca poiché il Paolo Giovanni II è il presidio importante”.
Dichiarazioni che hanno fatto prendere posizione al Don Antonio Nuara: “Un Sindaco non è un Pinco Pallino, ma un riferimento certo. Non può parlare senza conoscere o far finta di non conoscere. Vada a Ribera, parli con chi di dovere e poi sentenzia. Dal suo discorso appare chiaro che vuol far credere che all’Ospedale e al Pronto Soccorso di Ribera non è stato fatto nulla. Forse per avallare altri interessi. Un Sindaco non può permettersi queste leggerezze. Parli, ma avendo le dovute conoscenze e una visione non egoistica o di campanile del territorio. Non sta facendo un buon servizio a nessuno, compresa la sua persona”, scrive il parroco sul suo profilo Facebook.
Filippo Cardinale