Sanità Sciacca e Ribera, ora fioccano le iniziative
SCIACCA/RIBERA. Ancora interventi in favore degli ospedali di Sciacca e Ribera, che ci appaiono però slegati e non con un percorso unitario, che sarebbe auspicabile trattandosi giuridicamente e organizzativamente di un’unica entità.
E’ come se le elezioni regionali avessero sbloccato qualcosa. Tutti hanno adesso qualcosa da dire per problemi che sono cronici, che già prima della pandemia richiedevano azioni incisive soprattutto nei confronti del vecchio governo regionale, quello che per superare le emergenze e le carenze di personale, non ha mai adottato gli interventi straordinari che erano necessari e che qualcuno dai banchi dell’opposizione richiedeva a gran voce, quelli che avrebbero dato al management gli strumenti con cui operare in favore della sanità provinciale, e in particolare in favore degli ospedali del versante occidentale della provincia di Agrigento.
Interventi che adesso devono però andare oltre le belle parole da campagna elettorale. E’ insomma il momento di agire. Devono farlo i sindaci, che sono nei vari Comuni la prima autorità in fatto di sanità, e poi i rappresentanti provinciali che appoggiano i governi nazionale e regionale, quelli insomma che hanno il potere e che decidono.
Dopo l’incontro dei sindaci del territorio convocato dal sindaco di Sciacca Fabio Termine per discutere dello stato dell’assistenza sanitaria nel territorio e adottare iniziative comuni, quindi sia per Sciacca che per Ribera, ed il successivo annuncio di una manifestazione di protesta organizzata da un comitato di Ribera in favore dell’ospedale Parlapiano, oggi è scesa in campo Margherita La Rocca Ruvolo, che nella precedente legislatura è stata presidente della commissione sanità e che quindi conosce bene la situazione.
“Gli ospedali di Sciacca e Ribera sono in sofferenza e hanno reparti sguarniti o addirittura inesistenti – dice il deputato regionale di Forza Italia all’Ars – è necessario e urgente che il commissario dell’Asp di Agrigento mantenga gli impegni assunti nei mesi scorsi per migliorare i servizi sanitari, non si può continuare con la situazione attuale che vede reparti sguarniti o inesistenti”.
Giuseppe Recca