Aica passa con il gioco delle parti
SCIACCA- Era già tutto previsto (prendendo in prestito un ritornello di Cocciante), come nelle occasioni di rilievo che in diverse occasioni caratterizza la vita dell’aula consiliare. Su un argomento importante si discute per ore, si fanno emergere criticità, rischi per la collettività. Ma poi, come sul ring, una delle parti è messa all’angolo. E allora subentra il senso di “responsabilità”. In sostanza, si inghiotte come per un rospo amaro. Si beve l’amaro calice fino in fondo, turandosi il naso, ma consentendo che la messa in scena vada come da copione.
Ieri sera, la delibera per la variazione di bilancio per il prestito di oltre 1 milione di euro all’Aica, ha messo in scena il copione ben studiato. Dapprima scaramucce tra le parti politiche opposte, poi la sospensione della seduta, poi si esce dal cilindro magico il coniglietto sorridente.
Erano 15 ieri sera in Consiglio comunale, giovani (qualcuno meno) e forti. Seppure la colazione che ha sostenuto Messina conti 16 consiglieri su 24, presenti in aula erano 7. Numero perfetto. Esattamente uno in meno rispetto agli 8 consiglieri della colazione di Fabio Termine che ha vinto le elezioni.
Ma la perversa legge siciliana non prevede che al sindaco vincente venga garantita la maggioranza per poter governare senza patemi d’animo. No, la politica siciliana è così perversa da fissare al 40% dei voti il premio di maggioranza, quando nel resto d’Italia è al 50%. Solo in Sicilia la maggioranza è inferiore di tanto rispetto al 50%.
Ecco, allora, il gioco delle parti. La coalizione di Messina, con gli interventi dei relativi consiglieri, mette in risalto la controversa e incerta situazione dell’Aica. Mette in evidenza il rischio economico che ricadrà sui cittadini. Ma la barca deve andare. E allora, ecco il coniglietto. Voi terminiani siete 8, noi messiniani 7. Garantiamo il numero legale, ci asteniamo così voi votate si in otto e il gioco è fatto: la delibera passa perché vi garantiamo la maggioranza numerica, seppure risicata, in aula.
Si sono astenuti Messina, Bellanca, Bivona, Bono, La Barbera, Mandracchia, Messina, Santangelo. Però, vi raccomandiamo: dite che siamo eroi e che vi abbiamo dato un aiuto indispensabile.
Se la vicenda Aica, già messa male, in futuro (prossimo) sui complica, nessun problema. La politica si nasconderà dietro le quinte del palcoscenico mentre al cittadino non rimarrà altro che aprire il portafoglio e pagare. Alla fine, è sempre lui che paga. Magari lamentandosi al bar, ma poi inghiotte, inghiotte e inghiotte.
Fino ad oggi le scelte della nostra politica locale non hanno sortito risparmi: la bolletta dei rifiuti aumenta sempre, quella dell’acqua non diminuisce con il passaggio all’Aica, anzi c’è la seria probabilità che aumenterà anche questa.
Filippo Cardinale