Prestito del Comune ad AICA, proposta di delibera rimandata per approfondire lo stato finanziario del gestore
SCIACCA. Ieri sera si è celebrato il Consiglio comunale che all’ordine del giorno aveva anche “l’approvazione del piano finanziario e azioni per il passaggio della gestione del servizio idrico integrato nell’ambito territoriale di Agrigento”
Si tratta di quel prestito concesso di 10 milioni di euro dalla Regione per dare “una spinta” all’AICA, il gestore pubblico- con partecipazione dei Comuni- del servizio idrico integrato nella nostra provincia. Un prestito per cinque anni (con gli interessi) che ha avuto vita difficile e che presenta forti criticità. E’ ogni singolo Comune a impegnarsi finanziariamente rispondendo, per quota, in caso in cui AICA non è in grado di restituire i soldi. La quota del Comune di Sciacca è di poco superiore al milione di euro.
La conseguenza è che se l’AICA non paga saranno i Comuni a risponderne nei confronti della Regione, la quale tratterrà la quota dai trasferimenti della stessa verso i Comuni. Il rischio serio è che il Comune dovrà tagliare fondi per servizi alla collettività.
Ma c’è di più. L’AICA è in cattive acque, e questo è noto. Dopo il primo semestre di vita ha accumulato già un passivo di 1.5 milioni di euro.
L’assessore al ramo ha svolto una breve introduzione invitando all’approvazione.
L’intervento del consigliere comunale Calogero Filippo Bono è stato salutare. Ha illustrato, citando anche la documentazione che il nostro giornale ha pubblicato ieri, la situazione poco chiara di AICA.
Lo stesso sindaco Fabio Termine, nel suo intervento, ha evidenziato che il caro energia pesa pesantemente sulle casse del gestore pubblico. Costi di energia elettrica che saranno di 14 milioni di euro. Una mazzata enorme che darebbe il colpo mortale all’AICA, o la indurrebbe ad aumentare di parecchio la tariffa a carico degli utenti.
L’intervento di Calogero Filippo Bono è stato accolto dai consiglieri rimandando la discussione al 24 ottobre. Il 17 ottobre si svolgerà l’assemblea dei soci e, in quella data (si spera) si abbiano le idee più chiare del futuro di AICA.