L’Icaro di Monte nel volo tra mito, temi attuali e l’offesa alle terme (fotogallery)

SCIACCA- Chapeau, monsieur Monte!  Grazie per averci regalato spettacoli di eccellente qualità, grazie per le emozioni essi suscitano.  Lo scenario naturale e le musiche, ma anche il vapore che rendono uniche le grotte vaporose del monte Kronio, hanno reso magica la rappresentazione dell’ultimo lavoro teatrale del regista Salvatore Monte, “Icaro, un angelo tra le stelle”.

Salvatore Monte, senza un palco, ha reso tale il sagrato della Basilica di San Calogero con immani difficoltà logistiche e di scenografia. La bravura di Monte è andata oltre, superando l’irto cammino. A questo punto, un plauso va alla folta schiera di attori e danzatori che Monte ha coinvolto. Oltre ai meriti frutto della passione professionale di Monte, egli ha il merito di coinvolgere nello spettacolo, nella cultura, giovanissimi, giovani, meno giovani. Non è facile mettere in sintonia e sinergia un gruppo di oltre cinquanta componenti. E tra le mille difficoltà, Monte è riuscito a far volare veramente Icaro. Un merito va a Michele e Gaspare Ciaccio, titolari della Vivai Verde Flora. Coordinare i movimenti della gru con i tempi al millesimo di secondo del copione non era impresa facile, mettendo in primo piano la sicurezza del volo a 20 metri da terra.

La commedia ultima messa in scena da Monte non è solo narrazione di un mito, ma egli è riuscito a inserire temi attuali come la pace, la non violenza, il rispetto per la donna. Ma anche il severo monito per aver “dimenticato” il tesoro che Sciacca possiede. Un monito che proviene dall’imponenza del santo eremita, San Calogero, e che è rivolto all’abbandono delle terme, ma anche all’immensa bellezza di Sciacca che merita una migliore valorizzazione, oltre ad un senso civico più spiccato.

Quando ero un ragazzino frequentavo il cinema teatro Sarullo di Ribera. Capeggiava una frase incisa sull’architrave del palcoscenico: “Là dov’è l’arte è vinto ogni mistero. Chi dona un tempio all’arte sviluppa la vita di un popolo”. Era un frase enigmatica, quella di Alfieri, per me ragazzino. Ma il tempo mi ha aiutato a diradare la nebbia, quella nebbia che non mi permetteva di cogliere l’essenza di quelle parole. Da molti anni, ormai, la sostanza di quella frase rappresenta il pilastro della mia convinzione che l’arte, la cultu ra, la qualità, rappresentano un imprescindibile viatico di crescita di un popolo. Se prevale l’effimero, il raccolto è scarso.

Calato il sipario sul sagrato della Basilica di San Calogero, una considerazione mi piace fare: ciò che di buono semina l’impegno nel campo della cultura, dell’arte, deve necessaria mente inserirsi nel solco del sostegno duraturo nel tempo, altrimenti si vanifica ogni sforzo. Ecco, in Sicilia, e specie nella nostra Città, è questa la questione che dovrebbe essere affrontata in profondità con le istituzioni e con la classe politica. E’ auspicabile che l’esperienza di Palcoscenico Totale non rimanga solo uno straordinario ricordo situato entro un perimetro temporale troppo com presso. Come è auspicabile che la nostra città abbia quel teatro, da anni, troppi, rappresentazione del fallimento di una politica ottura.

Un plauso al folto  gruppo di attori presenti che, da anni ormai, prendono parte agli spettacoli di Salvatore Monte. Michele Cirafisi, Calogero Cirafisi, Anna Lia Misuraca (magistrale e sublime la sua recitazione), Riccardo Plaia, Tiziana Marino, Carmelo La Greca, Silvana Bono, Leonardo Di Vita, Francesca Bonifacio, Ludovica Piazza. Giovani attori saccensi come Gabriele Fazio, Giuseppe Friscia, Vincenzo Bongiovi, Emanuela Bongiovi, Beatrice Certa ed il piccolo Antonio Friscia. Belle le coreografie dello spettacolo di Calogero Dimino, ottima la direzione musicale affidata a Riccardo Plaia. L’organizzazione dell’evento è stata magistralmente svolta da Consuelo Ciaccio, eccellente la direzione artistica di Alfonsina Pusateri. La direzione di scena e l’aiuto regia sono di Emanuela Cecato, Angela Fazio, Valeria Friscia, Daniel Carrubba. I costumi di Loredana Guardino. Il trucco ed il parrucco sono stati  realizzati dalla squadra creativa di Vito Gallo e da Lea Noto.

Filippo Cardinale