Venerdì prima seduta del nuovo Consiglio comunale. Saranno discussi i primi sette punti, poi rinvio. Colpi di scena per la presidenza del Consiglio?

SCIACCA- Venerdì prossimo esordio dei nuovi consiglieri comunali, ritorno di taluni veterani, esordio della nuova amministrazione. L’ordine del giorno prevede 11 punti ma si arriverà a discutere fino al punto sette, il giuramento del sindaco Fabio Termine.

Il primo punto sarà quello relativo al giuramento dei Consiglieri comunali, poi la verifica delle condizioni di eleggibilità, a seguire eventuale surroga dei consiglieri comunali, eventuali incompatibilità alla carica di consigliere comunale, elezione del presidente del Consiglio e del vice Presidente, giuramento del sindaco.

Pare certo che la seduta, dopo il settimo punto, venga rinviata a fine mese, tra le date possibili il 25/26/27.

Intanto, c’è attesa per la votazione del Presidente del Consiglio. Il nome che la maggioranza dei consiglieri propone, la coalizione che ha appoggiato Ignazio Messina, è lo stesso candidato sindaco che è andato al ballottaggio con Termine.

Per l’elezione nella prima votazione necessita della maggioranza qualificata, cioè metà più uno. Dunque, Servono 13 voti per l’elezione di Messina al primo voto. Non dovrebbe avere problemi esseno la sua coalizione formata da 15 consiglieri comunali. Ma il voto è segreto e, spesso il segreto dell’urna ispira errori con la matita. Se non si elegge alla prima votazione si procede con chi ha ottenuto più voti dai votanti in aula. E qui la questione si potrebbe complicare. La coalizione Messina non arriva in aula con dosi possenti di camomilla. C’è qualche diversità di veduta anche in funzione al ruolo che le legge elettorale assegna al candidato sindaco perdente, cioè capo della opposizione. Ma c’è anche qualche sirena della coalizione di Termine che ha già lanciato messaggi all’altra parte dei banchi. Chissà se le cime reggeranno come hanno fatto con Ulisse.

L’elezione di Messina a presidente del Consiglio comunale formerebbe un ticket formato dai due sfidanti: Termine sindaco, Messina presidente del Consiglio comunale. Due cariche che spesso sono insieme nelle pubbliche manifestazioni. Ma solitamente fanno parte della stessa coalizione.

L’elezione di Messina a Presidente del Consiglio, di fatto, annullerebbe lo spirito della legge elettorale riguardo proprio al tema del seggio spettante al sindaco perdente nel ballottaggio.

Filippo Cardinale