Il “Giovanni Paolo II” diventa ospedale “misto” ed è ancora senza rinforzi

SCIACCA. Il direttore sanitario dell’Asp, Gaetano Mancuso, ha trasmesso al direttore responsabile dell’ospedale Giovanni Paolo II una circolare con cui ricorda che la struttura sanitaria saccense deve predisporre l’utilizzo di apposite aree nei singoli reparti, per gestire soggetti affetti da infermità afferenti alla specifica branca specialistica e che sono contemporaneamente positivi al Covid 19, pur non presentando una sintomatologia significativa.

In sostanza, l’ospedale di Sciacca diventa “misto”, con pazienti con contagio ma senza particolari sintomi, che per i vertici sanitari provinciali possono essere gestiti nelle normali unità operative e in appositi spazi.
La circolare di Mancuso scaturisce da una nota del direttore del dipartimento di medicina interna di Ribera che rilevava come da Sciacca verrebbero inviati al reparto di medicina Covid di Ribera pazienti che non necessiterebbero di ricovero perchè non avrebbero manifestazioni patologiche direttamente riconducibili alla infezione da Sars Covid 2 e pazienti che, al contrario necessiterebbero della immediata presa in carico nelle unità operative appropriate, per la presenza di patologie che non necessitano trattamenti nel reparto Covid di Ribera.
La disposizione pare stia creando perplessità nelle varie unità operative dell’ospedale di Sciacca. Si tratta di una direttiva che in realtà non sarebbe ancora operativa perchè mancano i percorsi e le terapie dedicate. Molti definiscono l’iniziativa “il fallimento della politica sanitaria dell’assessore regionale Ruggero Razza”, riferendosi forse al fatto che per realizzare all’ospedale di Ribera l’area Covid sono stati spesi milioni di euro per creare una struttura che oggi è quasi vuota, mentre in questi due anni a Sciacca diverse unità operative hanno ridotto i loro servizi ed oggi alcune rischiano di essere chiuse.

Ma è bene dire che il percorso “misto” è lo stesso indicato di recente dalle autorità sanitarie regionali in tutta l’isola. Ma a Sciacca ci sono proteste, soprattutto perchè questi provvedimenti riguardano una struttura che appare in questo momento in grossa sofferenza per carenza di personale.

Oggi all’ospedale di Sciacca ci sono i dirigenti medici ( cardiologi, nefrologi, rianimatori) che vanno a fare turni ai presidi ospedalieri di Ribera e Licata, mentre per l’estate sarebbe stata istituita una reperibilità condivisa tra Chirurgia, Ortopedia e Urologia. Inoltre, l’Area di emergenza è con soli sei medici, la Medicina con dirigenti che dovendo fare turni si notte anche in nefrologia non andranno in ferie e con l’Ortopedia sempre più vicina alla chiusura perchè i rinforzi non sono ancora arrivati.

Giuseppe Recca