Mafia, sequestro di 1.1 mln: l’imprenditore è di Sambuca di Sicilia
SAMBUCA DI SICILIA- La Guardia di finanza di Agrigento ieri ha eseguito un sequestro beni, non inferiore a un milione cento
mila euro, dando seguito al provvedimento disposto dalla Prima sezione penale misure di prevenzione del tribunale di Palermo presieduto
da Raffaele Malizia che ha accolto la richiesta della Dda di Palermo.
Il destinatario del provvedimento è l’imprenditore di Sambuca di Sicilia, Giuseppe Tabone, 57 anni. Le Fiamme Gialle hanno ricostruito il suo patrimonio che non sarebbe inferiore a un milione e 100 mila euro. Tra i beni confiscati il complesso del Duca di Tabone nonché del negozio A fior di pelle, diversi terreni a Sambuca e numerose polizze assicurative.
Giuseppe Tabone è stato condannato a tre anni di reclusione, in primo e secondo grado, per favoreggiamento nei confronti del boss Leo Sutera, considerato per anni il capo della mafia della provincia di Agrigento. Tabone venne arrestato nel 2018 con l’accusa di favoreggiamento nell’ambito dell’operazione Nuova Cupola nel corso della quale venne arrestato anche il boss Leo Sutera.
Secondo gli investigatori Giuseppe Tabone avrebbe aiutato Leo Sutera ad eludere le indagini nei suoi confronti, salvaguardandone gli spostamenti e la comunicazione. Imputato (con sentenza di condanna in primo e secondo grado) per il reato di favoreggiamento personale aggravato.
Le attività investigative, condotte dal Nucleo di polizia economico-fnanziaria di Agrigento. L’indagine ha consentito di ricostruire gli asset patrimoniali e le disponibilità finanziarie riconducibili a Tabone anche indirettamente, poiché formalmente intestati a propri familiari, nonché individuare – tra questi – quelli acquisiti in un periodo in cui la redditività manifestata non giustificava la disponibilità delle risorse necessarie per tali investimenti, consentendo di attivare la presunzione che si trattasse di fondi di provenienza illecita ai sensi del Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione.