Fabio Termine: “Alla sezione 4 non è stato un semplice errore: dato falsato. La commissione ha ribadito il dato vero”

SCIACCA- Botta e riposta in meno di 24 ore. Ieri pomeriggio la conferenza stampa di Ignazio Messina, stamattina quella di Fabio Termine. Ambedue nella “finale” della tornale elettorale in vista del ballottaggio di domenica 26 giugno.

Al centro delle rispettive conferenze stampa la vicenda degli scrutini, del risultato che dava Messina la 40,11% ma poi riportato a 39,97% per via di un errore, prontamente e attentamente corretto dall’Ufficio elettorale del Comune di Sciacca. Ma la vicenda ha suscitato una vera guerriglia tra le due parti che si contendono la poltrona di sindaco.

Termine si è presentato con “le carte”, cioè con la copia del verbale della sezione numero 4, quello più critica e che è entrata prepotentemente nel dibattito di queste ore.

“Nelle ultime ore è successo di tutto- esordisce Fabio Termine-. Intendo, però, spiegare cosa è “il tutto”. Quello che è successo in queste ore ha pesantemente allontanato la gente da chi fa politica. Messina- continua Termine- lascia presagire che ci sia stato qualcosa di strano nelle operazioni di voto. Io parlo con la carte in mano e sulla scorta delle carte parliamo di ciò che è successo”.

“C’è una commissione elettorale centrale presieduta da un magistrato che va a certificare tutti i risultati elettorali. Questa commissione si è espressa su tutte le sezioni”.

Termine parte dalla sezione 28, “quella di cui parla Messina. Si è detto che ci siano 30 schede contestate che, sostanzialmente, avrebbero impedito la vittoria a primo turno di Messina. Messina non è nelle condizioni di sapere a chi sarebbero state assegnate queste schede. Tutti i rappresentanti di lista che erano presenti nella operazione di voto sanno benissimo che il presidente del seggio le aveva dichiarato nulle. Di fatto erano, per la maggior parte, nulle. In queste schede c’erano contestazioni da parte dei nostri rappresentanti di lista, di quelli di Mangiacavallo e di quelli di Messina. In nessuna occasione poteva generarsi una attribuzione di 30 voti a Messina. Questa cosa viene chiarita anche in sede di commissione elettorale centrale, proprio dal presidente di seggio che, convocata in merito, dichiara che per lei erano nulle. Poi su sollecitazione dei rappresentanti di lista, lei ha dichiarato “contestate”.

Termine non si ferma qui. “Noi abbiamo fatto delle simulazioni: abbiamo attribuito tutte queste 30 schede a Ignazio Messina e non sarebbe arrivato al quorum del 40%”.

Il pezzo forte dei passaggi della conferenza stampa di Fabio Termine, però, sta nel parlare della sezione numero 4 in via Alcide De Gasperi. E parla con la folta documentazione avendo richiesto l’accesso agli atti. 

“In questa sezione credo sia accaduta una cosa gravissima. Noi martedì mattina abbiamo annunciato che ci sarebbe stato il ballottaggio perché sapevano quali erano i dati usciti dai seggi elettorali. Il lunedì delle operazioni di spoglio tutti avevano i dati, dalla stampa ai rappresentanti di lista e alle forze politiche. E quello era il dato uscito dai seggi elettorali. Cosa succede nelle ore successive? Succede che un seggio, in particolare il seggio 4, viene caricato nei dati dell’ufficio elettorale del Comune e noi ci accorgiamo, grazie all’intervento dei nostri rappresentanti di lista e anche da parte di altre forze politiche che avevano partecipato allo scrutinio, che i dati comunicati all’ufficio elettorale erano completamente in difformità rispetto a quello che avevamo tutti”.

Termine parla col verbale alla mano: “Il seggio numero 4 è stato spogliato con questi voti, Matteo Mangiacavallo 117 voti, Fabio Termine 243 voti, Ignazio Messina 288. I dati che io vedo nell’ufficio elettorale dicono, Matteo Mangiacavallo 97 voti, Fabio Termine 225 voti, Ignazio Messina 326 voti. I votanti erano uguali, 662. Che cosa facciamo noi? Quello che la legge ci consente: alle quattro di mattino presento richiesta di accesso agli atti, al verbale della sezione numero 4, la cui autorizzazione è avvenuta. Alle quattro ero al Comune, nell’atrio superiore, dove sono stato accerchiato da 60 componenti della coalizione di Ignazio Messina che, gridando e sbraitando, hanno fatto passare che io chissà cosa stessi facendo. Io stavo esercitando il mio diritto di accesso agli atti. La mia richiesta è stata protocollata. L’indomani mattina sono successe due cose contemporaneamente: l’insediamento della commissione centrale elettorale presieduta dal magistrato Toscano, e anche la ricezione dell’autorizzazione alla mia richiesta di accesso agli atti. martedì mattina ho avuto autorizzato l’accesso agli atti della sezione numero 4. Verbale che è qui. Vi voglio dire cosa ho trovato. Ho trovato dei verbali siglati da tutti i componenti del seggio. Ignazio Messina ha detto “inviterei i miei avversari a non strumentalizzare l’errore di trascrizione che è successo nella sezione 4″, darò copia del verbale a Ignazio Messina. E’ ben visibile che nella sezione 4 non c’è stato un errore di trascrizione, perché io vedo qui Matteo Mangiacavallo 117 voti, e risulta anche a me, Fabio Termine 243 voti. e risulta anche a me, Ignazio Messina 288, e risulta anche a me. Questi dati, non so quando, sono stati carcerati e siglati soltanto dal presidente del seggio. Quello che succede è che si chiudono le operazioni di scrutinio, si chiude il seggio con un dato elettorale che è quello che tutti noi avevamo e che anche la stampa aveva e che l’aveva rassegnato a tutta la città. E poi arriva all’ufficio elettorale un altro dato, successivamente alterato dal presidente di seggio, perché lo ha siglato e di cui io non conosco la motivazione. Quello che mi interessa e mi ha interessato è che la volontà popolare sia rispettata, di vedere garantita la volontà popolare e di vedere garantita una partecipazione popolare anche in questo ballottaggio che potrebbe essere pesantemente pregiudicato da quello che è successo in queste ore. Si Ignazio Messina, è successo di tutto in queste ore, però bisogna esprimersi sulle cose che sono successe. Non si può dire che è stato un errore di trascrizione. E’ stato un errore sicuramente, ma non di trascrizione perché il presidente di seggio l’aveva indovinato il dato elettorale. Poi è stato alterato”.

Per Termine, il valore che oggi bisogna esprimere è quello della legalità. La commissione centrale elettorale si è espressa su tutte le sezioni, dalla 1 alla 42. Sulla sezione 4, dal momento in cui il magistrato vede quello che ho visto io, chiede di avere accesso alle tabelle numeriche dove erano segnati tutti i voti, prima di compilare i verbali. Le tabelle numeriche hanno dato ragione a quello che era la risultanza elettorale di quel seggio. per questo motivo non sono stati tolti dei voti a Messina perché non li aveva mai avuti. Quello che è successo è che venendo meno 20 voti a Matteo Mangiacavallo, 18 voti a Fabio Termine,  e quindi 38 voti messi a Messina, 38 voti a mettere e 38 a levare sono stati caricati 76 voti che avrebbero pesantemente falsificato il risultato di queste elezioni e garantito una vittoria a primo turno illegittima a Ignazio Messina”.

Infine, Termine spiega: ” Questa vicenda a noi interessa dal punto di vista politico, non ci interessa dal punto di vista giudiziario e mi auguro che saranno fatte tutte le necessarie valutazioni”.

Filippo Cardinale