L’inefficienza dell’AICA, l’indifferenza dell’ATI, l’assenza dell’Amministrazione (fotogallery)

SCIACCA. Le foto che riportiamo a corredo dell’articolo sono solo una ridotta rappresentazione di una situazione presente in varie zone della città, da est a ovest, da nord a sud. La città è un formaggio svizzero per via delle migliaia di buche presenti in ogni via, ma anche di tante perdite idriche e fognarie, smottamenti a causa delle medesime perdite e che il gestore del servizio idrico e fognario della nostra provincia lascia nel dimenticatoio senza intervenire alla riparazione.

Il prossimo 2 agosto è il primo compleanno dell’AICA, la consortile pubblica voluta dai sindaci e che fa “acqua” da tutte le parti: sia dal punto gestionale che finanziario.

Da circa un anno nel tratto di via Lido dal numero civico 126 al 134 vi è una perdita che si manifesta puntualmente a giorni alterni, ogni qualvolta, cioè, che viene erogata l’acqua. Una perdita di acqua mista anche a reflui fognari. A giorni alterni, dunque, i residenti sono costretti a convivere con la perdita idrica e con la puzza di fogna. Ma anche con la mancanza di tutela dell’igiene pubblica. Respirare il cattivo odore di fango e acqua miscelati con reflui fognari non è certamente salutare.

Vi è una seria questione di igiene pubblica nei confronti della quale sarebbe opportuno un intervento della Procura della Repubblica.

E’ possibile una situazione poco salubre per circa un anno senza che l’Amministrazione comunale intervenga con autorità, con l’indifferenza dell’ATI e l’inefficienza dell’AICA? Si, è possibile poiché nessuna autorità interviene.

Nelle foto sono riportate altre due zone emblematiche dell’inefficienza dell’AICA. La via Avellino e corso Miraglia. In via Avellino, in prossimità dello Stazzone, ciò che in foto perdura da diversi mesi. La foto dell’incrocio di corso Miraglia immortala una situazione che esiste da diversi anni. All’interno delle transenne è sorto un “giardino”.

Il tutto nell’indifferenza di chi è preposto a gestire il servizio idrico e fognario con il silenzio di Enti di controllo quali l’ATI e l’Amministrazione comunale.

Filippo Cardinale