Elezioni, un’autostrada per Messina

SCIACCA- EDITORIALE DI FILIPPO CARDINALE

La bella giornata di sole che il nuovo dì ci ha donato stamane è stata squarciata da un forte tuono. Il classino fulmine a ciel sereno. La conferenza stampa del candidato sindaco del centrodestra Matteo Mangiacavallo ha emesso un tuono fortissimo. Ma ha anche permesso al deputato regionale che aspira alla poltrona di sindaco di disinnescare una mina prima che esplodesse.

E questa mina è stata una costante delle precedenti coalizioni che hanno governato la città, specie a matrice centrosinistra. Matteo Mangiacavallo è stato esplicito, secco e determinato, parlando di “metodo”. E il metodo usato porta inevitabilmente a Massimiliano Cencelli, l’autore del famoso “Manuale Cencelli”. Un manuale che per Matteo Mangiacavallo rigetta perché cozza con la “sua dignità” e il Suo modo di “essere uomo libero”, libero da imposizioni.

Non credendo a motivazioni di merito, che portano con sé nobiltà di contenuti per il bene della città, resta evidente la frizione che caratterizza la composizione dell’eventuale giunta. Insomma, ecco il manuale Cencelli.

Fra otto giorni scade il termine per la presentazione delle liste da depositare in segreteria comunale. Che succede adesso? E’ questa la domanda ricorrente.

La prima risposta plausibile è che si allarga l’autostrada per Messina, non la città sullo stretto. Ignazio Messina, già da tempo in campagna elettorale in maniera organica e organizzata, è il destinatario più probabile della ulteriore frammentazione del centrodestra che segue la fase nazionale e regionale della tribolazione. Basta guardare a Palermo, basta guardare alle dichiarazioni di Gianfranco Micciché nei confronti di Nello Musumeci.

Nasce un quarto candidato? Appare difficile, ma nulla è improbabile. Sono prevedibili, invece, gli effetti di una quarta candidatura a otto giorno dal termine per depositare le liste. Effetti che non dovrebbero essere così evidenti anche sulla scorta che le coalizioni sono già consolidate.

Appare difficile che Forza Italia possa fare l’occhiolino a Messina, come è difficile possa farlo a Termine che già deve portare sulle spalle il peso di cinque anni di guida della città targata PD.

Mangiacavallo ha già messo a segno un suo obiettivo che è il suo slogan: “La svolta”. Stamane ha effettuato una svolta che è di rottura “irrevocabile” con Forza Italia. “Una svolta” a otto giorni dalla importante scadenza, ma soprattutto, a suo avviso, ha disinnescato quella mina che è sempre esplosa già nella giunta Vito Bono e, per ultimo, in quella di Francesca Valenti.