Inchiesta Waterloo, Marco Campione scaricato dal suo legale: “Si è comportato da codardo, non mi fido più di quell’uomo”
AGRIGENTO- L’avvocato Omar Giampaolo Mohamed Ahmed, ex fedelissimo dell’imprenditore Marco Campione, che lo aveva messo a capo dell’ufficio legale di Girgenti acque, si presenta in Procura e rilascia dichiarazioni spontanee. Il professionista ha annunciato di volere rinunciare al mandato difensivo e ricostruisce un decennio di collaborazione con le società del gruppo Campione e rivela alcuni particolari inediti.
“Si è comportato da codardo, non mi fido più di quell’uomo”, ha detto. Nelle scorse settimane si è presentato nella stanza del procuratore facente funzioni Salvatore Vella chiedendo di volere rilasciare dichiarazioni spontanee nell’ambito dell’inchiesta Waterloo. Inchiesta che fa luce su un sistema costruito attorno a Marco Campione, ex presidente della società Girgenti Acque che gestiva il servizio idrico nell’Agrigentino prima del commissariamento dovuto all’interdittiva antimafia.
Del “sistema Campione”Della avrebbero fatto parte uomini delle istituzioni, professionisti e forze dell’ordine, in cambio di assunzioni e favori.
Nelle otto pagine di verbale, sottoscritto con il procuratore Vella, i pm Sara Varazi e Paola Vetro e un team di investigatori di cui ha fatto parte il capo della Dia Roberto Cilona, l’avvocato parla di un particolare sistema di controllo dei dipendenti che, in sostanza, sarebbero stati tutti monitorati per verificare se avessero i requisiti di integrità morale per lavorare alle dipendenze di Campione. L’avvocato rivela di avere consigliato a Campione, dopo l’arresto, di “mettersi a disposizione dell’autorità giudiziaria”. L’imprenditore fece una scelta diversa ascoltando il consiglio dell’altro difensore.