Niente commissariamento per Comuni che non hanno versato all’AICA le somme destinate dalla Regione
PROVINCIA DI AGRIGENTO- Nessun commissariamento nei confronti dei Comuni che non hanno versato alla consortile AICA le somme destinate dalla Regione, Quel famoso prestito (con interessi) di 10 milioni di euro che mette a serio rischio i Comuni. AICA gestisce il servizio idrico integrato nella nostra provincia.
Dall’assessorato agli Enti locali arriva il “no” alla possibilità di un intervento sostitutivo. Dall’Assessorato c’è un no all’ipotesi di un invio di un commissario ad acta per “sbloccare” quelle amministrazioni locali che oggi sembrano meno convinte di rischiare il proprio bilancio sul futuro della società consortile.
Sono 21 (su 33 che hanno costituito l’AICA) i Comuni che non avrebbero provveduto a presentare alla Regione l’istanza di erogazione delle somme. Dovrebbero essere Aragona, Calamonaci, Caltabellotta, Canicattì, Casteltermini, Cattolica Eraclea, Comitini, Favara, Licata, Naro, Palma di Montechiaro, Porto Empedocle, Racalmuto, Ravanusa, Ribera, Sambuca di Sicilia, San Biagio Platani, San Giovanni Gemini, Santa Elisabetta, Sciacca e Villafranca Sicula.
La stessa Regione spiega che “ove nessuna richiesta dovesse pervenire entro l’esercizio finanziario in corso, l’Amministrazione regionale procederà all’eliminazione delle somme impegnate in favore dei predetti Comuni”.
La vicenda dell’AICA si complica sempre più, mentre le difficoltà finanziarie aumentano vistosamente. Sembra di leggere il capolavoro letterario di Gabriel García Márquez, dal titolo significativo. AICA nasce tronca. Su 43 Comuni hanno aderito solo in 33 privando la nostra provincia di avere un Ambito Unico. Il tutto con il “virtuosismo” dell’ATI AG.
Tutto ciò avrò conseguenze presto visibili, specie con il recente decreto del Governo Draghi sulla “concorrenza”.
Filippo Cardinale