Elezioni, Di Mauro: “Indispensabile la ricomposizione del centrodestra. Sciacca deve uscire dall’isolamento”
SCIACCA- Il deputato regionale e vice presidente dell’Ars, Roberto Di Mauro (MpA)), mette sul tavolo la sua indole democristiana, quella della mediazione, del dialogo, della ricomposizione. Vincitore delle elezioni amministrative di Agrigento, con l’elezione del sindaco Micciché, Di Mauro si è adoperato ad allargare alle forze del centrodestra e moderate l’esperienza della condivisione della gestione amministrativa. “Da soli non si va da nessuna parte”, è il suo mantra. Nella intervista rilasciata in esclusiva al nostro giornale, Di Mauro interviene sulla vicenda politica saccense. Una vicenda bloccata su un inanellarsi di riunioni tra le parti politiche che finora non hanno partorito quella sinergia di intenti lasciando l’area moderata e del centrodestra in una situazione di stallo.
Onorevole Di Mauro, il quadro politico del centrodestra a Sciacca si è imbrigliato e sembra non trovare il bandolo della matassa per dipanarla. Uno stallo che diventa preoccupante a circa due mesi dalle elezioni.
“E’ necessario aver chiaro un elemento prioritario nel contesto della città. Diventa indispensabile ricomporre tutte le forze del centrodestra anche in prospettiva del prossimo quadro politico regionale. Vi sono le premesse per una vittoria del centrodestra al Governo della Regione. Diventa, dunque, interessante creare a Sciacca le condizioni che permetta alla città di uscire dall’isolamento politico che vive e che si è marcato ancora di più in questi ultimi cinque anni con l’attuale sindacatura”.
Ma intanto a Sciacca è scoppiata la voglia di civismo, rilegando ai margini il ruolo dei partiti.
“A Livello regionale vi è un centrodestra che ha le carte per vincere le elezioni d’autunno. Se così è, tutti siamo indispensabili e tutti siamo necessari per raggiungere l’obiettivo di assicurare a Sciacca una interlocuzione politica col governo regionale. Se noi insistiamo a percorrere il solco delle liste civiche per una mera risposta da indirizzare contro tizio o contro caio, significa seguitare sull’isolamento politico. Mi piace ricordare che io ad Agrigento, all’indomani della vittoria del sindaco Micciché ho chiamato le altre forze politiche del centrodestra per condividere la realizzazione del progetto. Una sinergia che ha permesso l’arrivo di ingenti fondi nel Capoluogo per opere pubbliche di grande importanza. Basti pensare ai 55 milioni di euro per la Rigenerazione Urbana, ai 49 milioni per la rete idrica, ai 20 milioni per altri interventi di pubblica utilità. Godersi una vittoria in solitudine, a mio avviso, è solo un atto di egoismo personale”.
Onorevole Di Mauro, non le pare che a Sciacca sono stati commessi errori politici?
“Non c’è dubbio che sono stati commessi errori. Ma adesso è arrivato il momento di ricomporre le parti politiche per il raggiungimento di un obiettivo che è l’unità del centrodestra. Unità che diventa viatico necessario per avere, ognuno per le proprie responsabilità, l’interlocuzione col Governo regionale”.
Non le sembra che Forza Italia stia rimanendo isolata rispetto al dialogo attuale tra le forze del centrodestra saccense?
“Auspico che con Forza Italia si parte attiva del centrodestra; noi autonomisti saremmo contenti poiché con Forza Italia ho ottimi rapporti, con Gianfranco Miccichè in prima persona. Non ho dubbi che Forza Italia sia un valore aggiunto. La mia indole democristiana mi porta a lanciare lo sguardo oltre gli steccati personalistici. Se l’obiettivo è che a Sciacca bisogna vincere, appare abbastanza chiaro quale sia il collante che unisca il centrodestra, almeno che non si vuole lasciare Sciacca in mano a Messina per i prossimi dieci anni”.
Cosa pensa delle estenuanti riunioni del centrodestra che rimangono infruttuose?
“Bisogna con urgenza sedersi per dare vita ad una alleanza omogenea che non può che essere quella del centrodestra. Chi non sta in questa area, pur essendo collegato a Palermo con essa, commette un errore politico. Noi non siamo per il civismo inconsistente e isolato. Noi siamo sostenitori del ruolo della politica e dei partiti”.
Ma intanto, si continua a perdere tempo con riunioni che non portano da nessuna parte.
“Ci sono stati errori su errori. Ci sono state due fazioni politiche. Una fatta da autonomisti, liste civiche di centro, di Fratelli d’Italia, Diventerà Bellissima; dall’altra parte autorevoli componenti politiche, col risultato che ognuna delle parti, per proprie colpe, ha commesso degli errori. Adesso è arrivato il momento deporre ogni litigiosità e riunirsi per lanciare un messaggio di unità del centrodestra mirato a governare la città e tirarla fuori dalle secche in cui è stata posta. Ci sono immense risorse finanziarie, con le varie tipologie, nei confronti delle quali Sciacca deve porsi in termini propositivi per trarre i benefici e le opportunità di sviluppo. Sciacca ha vissuto cinque anni nel nulla e rispetto a tale disastro il centrodestra ha il dovere di ricompattarsi e assumere le redini del governo cittadino”.
Per quanto riguarda il profilo della candidatura a sindaco del centrodestra?
“Nessun profilo ad oggi. Non ci sono allo stato richieste anche perché l’urgenza e la priorità sono dettate dalla ricompattamento del centrodestra”.
Filippo Cardinale