Politica ed elezioni, “Che confusione, maledetta primavera”

SCIACCA- Le dichiarazioni di Francesca Valenti rilasciate al tg di Rmk sono chiare: la sua rinuncia alla ricandidatura è ormai un dato di fatto. Non abbiamo mai avuto dubbi a proposito e non siamo così sprovveduti da lasciarci influenzare da atteggiamenti che possono solo incantare chi è predisposto a cedere all’arte del piffero.

Il Partito Democratico deve, senza perdere tempo, correre ai ripari e definire le scelte in vista della competizione elettorale. Si parla da tempo di una possibile discesa in campo di Simone Di Paola o dell’attuale vice sindaco  Gisella Mondino. Qualcuno dovrà portare alta la bandiera dell’amministrazione uscente, con tutti i pro ed i contro. Ricordando quella affermazione del sindaco “con una squadra così non è escluso riproporsi”, la non ricandidatura è la prova provata di una resa conscia dei risultati. Insomma, una ritirata.

Il fronte “Messiniano” prosegue con la convocazione di conferenza stampa di presentazione delle liste che supportano la candidatura di Ignazio Messina. Giovedì è stata la volta della lista “Onda” capitanata dall’ex consigliere Carmela Santangelo e dal deputato della Lega – Salvini premier Carmelo Pullara. Coalizione, quella di Messina, non ancora chiusa e che potrebbe imbarcare nuove adesioni in corso d’opera.

Sul versante del claudicante  Centrodestra continuano le fasi di trattativa per il consolidamento della coalizione che, ad oggi, vanta la presenza di Fratelli d’Italia, il Movimento per le Autonomie, l’Udc, Diventerà bellissima e Sciacca al Centro.

Voci di corridoio parlano di un confronto aperto con l’area di Forza Italia, quella che oggi fa riferimento a Nuccio Cusumano ed al commissario cittadino Mario Turturici. Confronti e manovre di avvicinamento che potrebbero dare il via da una nuova discesa in campo di Fabrizio Di Paola. Sembrano, però, restare presenti violente frizioni all’interno di alcune liste,

L’ingresso eventuale di Cusumano, ritenuto come colui che ha mandato in fumo l’amministrazione di Vito Bono e, in parte, quella di Francesca Valenti, non andrebbe giù a componenti interne a Fratelli d’Italia e Sciacca al Centro. Per quanto l’idea del centro destra “unito” possa sembrare la fine di molti problemi e screzi passati, per alcuni verrebbe complicato buttar giù l’ennesimo boccone amaro. Se Cusumano prendesse posto nel centrodestra occorrerà capire il prezzo da pagare; non sarà sicuramente un ingresso a tasso zero. Malumori e dissapori accumulati nel corso dei tempi potrebbero non essere smaltiti su due piedi.

Il gruppo che fa riferimento all’ex onorevole Cascio e che, a Sciacca ha come esponenti l’ex consigliere Alberto Sabella e l’attuale Assessore Nino Venezia, è alla porta di più raggruppamenti politici. Da un lato la corte a Messina, dall’altro l’attesa delle mosse del centrodestra. Resta da dipanare una seria matassa: come giustificare l’abbandono del progetto politico di Francesca Valenti per approdare in un progetto totalmente nuovo. Messina sembrerebbe non disdegnare questo gruppo che, in termini numerici, gioverebbe alla coalizione del “patto per Sciacca”.

Infine, ancora in attesa di compiere la mossa decisiva, rimane il raggruppamento di Mizzica che fa capo a Fabio Termine. Sono escluse possibili alleanze con soggetti politici che operano in città; le regole ferree di quel gruppo rischiano di far implodere tutti i buoni propositi fin ora messi in campo con più appuntamenti pubblici di carattere programmatico.

L’appuntamento elettorale non è ancora stato ufficializzato, si attende il decreto da parte della Regione ma il clima inizia a farsi rovente al punto da far scottare la politica locale.

Filippo Cardinale